Come passare da disoccupato a imprenditore

Passare da disoccupato a imprenditore con “Start”, un importante progetto di nuovo in rampa di lancio grazie al quale nella Regione Lombardia potranno essere create ben 300 nuove realtà  imprenditoriali a fronte di circa 1.400 persone che, in base alle stime ed alle previsioni, potranno fruire di servizi di assistenza e di formazione rigorosamente gratuiti.

“Start” èun progetto che sul territorio, in accordo con quanto reso noto dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, viene promosso dal sistema delle Camere di Commercio lombarde, dalla Regione Lombardia, e dal Comune di Monza unitamente al sostegno finanziario del Ministro della Gioventà¹.

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Creare impresa a colloquio con un esperto

Un giovane in Italia di norma si mette in proprio creando una nuova impresa per vocazione; ma altrettanto spesso il giovane imprenditore in erba diventa tale anche in risposta alla crisi ed alla mancanza sul territorio di occasioni di lavoro subordinato con contratti a tempo indeterminato.

Creare l’impresa èrelativamente facile, mentre il difficile èconquistarsi quote di mercato e nuovi clienti, possibilmente instaurando dei rapporti di fornitura di beni, servizi o prestazioni di lungo periodo. Per avere pi๠probabilità  di trasformare la nuova impresa in un business vincente, di norma èbene affidarsi a chi nel settore ha già  esperienza, un imprenditore affermato che puಠdare consigli, e comunque in generale un esperto del comparto.

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Mettersi in proprio con un corso di formazione

Per trovare lavoro presso un azienda spesso non basta il titolo di studio, ma serve anche un’adeguata esperienza pregressa. Di riflesso, al fine di colmare eventuali lacune non mancano i lavoratori, magari espulsi dal circuito occupazionale a causa della crisi, che rafforzano il proprio curriculum frequentando un corso di formazione che permetta di acquisire competenze aggiuntive. Ma lo stesso vale anche per chi punta invece al lavoro autonomo, ovverosia al mettersi in proprio aprendo una nuova impresa.

D’altronde l’imprenditore in erba, di norma, senza un corso di formazione, e spesso senza un adeguato tutoraggio, difficilmente riesce a districarsi tra le pratiche burocratiche per avviare l’attività , ma anche per accedere al credito, per lo start up e per il supporto al business.

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Finanziamenti europei per avviare l’impresa

Il ministro Maurizio Sacconi e i suoi colleghi comunitari hanno deliberato lo stanziamento di circa cinquecento milioni di euro per favorire lo sviluppo di nuove aziende di piccole e piccolissime dimensioni.

I fondi saranno erogati a partire dal prossimo giugno, sotto forma di prestiti agevolati gestiti dalla Banca Europea per gli Investimenti e versati mediante gli istituti di credito nazionali e locali che saranno selezionati nei prossimi mesi. Il finanziamento concesso al singolo aspirante imprenditore non puಠsuperare venticinquemila euro: si calcola che alla fine dovrebbero essere stanziati in tutto circa quarantacinquemila prestiti.

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