Commissione di massimo scoperto rimpiazzata da nuovi oneri

associazione bancaria italiana

La resistenza delle banche italiane èsempre stata fortissima, e cosଠi governi di ogni colore politico hanno dovuto sudare sette camicie per vietare la famigerata commissione di massimo scoperto.

Si trattava di un onere aggiuntivo, da sommarsi agli interessi passivi, con il quale gli istituti di credito addebitavano al cliente il cui conto corrente andava in rosso un costo supplementare, calcolato moltiplicando il valore pi๠negativo registrato sul c/c (il massimo scoperto, appunto) per un tasso prestabilito dalla banca stessa.

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Accettazioni bancarie

Fino a qualche anno fa erano considerati uno dei pi๠innovativi contratti bancari arrivati nel nostro Paese dal mondo anglosassone, ma oggi sembrano già  stati superati da altre tipologie di rapporti giuridici pi๠moderni; e in realtà  in Italia le accettazioni bancarie hanno sempre avuto una diffusione tutto sommato modesta.

E, tuttavia, sono molti gli esperti che trovano in esse delle notevoli potenzialità  latenti, e non si puಠquindi escludere che un giorno esse possano rinascere a novella vita.

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Taglio drastico alle commissioni di massimo scoperto

plico di soldi di un pagamento

Fra tutti gli oneri bancari, le commissioni di massimo scoperto èquella che suscita la maggiore antipatia da parte del legislatore, che già  in molte occasioni ha tentato di ridimensionarle se non di eliminarle del tutto, scontrandosi perಠcon l’ostilità  del potere bancario.

Si tratta della remunerazione aggiuntiva riconosciuta alla banca in relazione alle ipotesi in cui il conto corrente o altra forma di disponibilità  di risorse finanziarie scenda a valori negativi in un dato periodo (mese o trimestre): il “massimo scoperto”, cioèil valore di maggior debito del correntista nel periodo considerato, èmoltiplicato per un’aliquota prefissata, e il risultato èun onere che sarà  addebitato al cliente in aggiunta ai normali interessi passivi.

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