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Pensioni, via lo scalino che blocca il turn over

Quello che il governo sta facendo sulle pensioni èsemplice: vuole ristabilire il turn over e quindi garantire ai lavoratori pi๠anziani la possibilità  andare in pensione con maggiore flessibilità  e allo stesso tempo vuole garantire ai giovani l’ingresso pi๠fluido nel mondo del lavoro. 

Non èsemplice perchè tutto deve accordarsi con gli obiettivi del Def che adesso si scopre un po’ poco equilibrato con tanto di sovrastima del PIL per il futuro prossimo tra il 2017 e il 2018. I primi paragrafi di un lungo lancio d’agenzia sulla riforma pensioni sono sufficienti per capire i punti cruciali della questione:

“Stiamo lavorando sulle riforma delle pensioni. Sappiamo che c’èun aspetto da risolvere legato a uno scalino alto che blocca il turn over introdotto dalla Legge Fornero”. Lo ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a Modena. “In questo momento stiamo valutando opzioni e punti di equilibrio assieme al ministro dell’Economia Padoan”.

Il Governo lavora all’uscita anticipata delle donne dal lavoro dal 2016 a 62-63 anni con 35 di contributi: si tratta di una nuova opzione donna – spiegano tecnici dell’Esecutivo – che prevedrebbe, invece del ricalcolo contributivo, una riduzione dell’assegno legata alla speranza di vita e pari a circa il 10% per tre anni di anticipo rispetto all’età  di vecchiaia.

Per i lavoratori che perdono l’occupazione a pochi anni dalla pensione si studia ‘l’opzione uomo’, ovvero la possibilità  di accedervi con 3 anni di anticipo rispetto all’età  di vecchiaia (66 anni e 7 mesi dal 2016) con un taglio dell’assegno legato non al ricalcolo contributivo, ma all’equità  attuariale, cioèal tempo pi๠lungo di percezione dell’assegno. Il Governo – spiegano tecnici dell’Esecutivo – studia anche il prestito pensionistico e una sorta di assegno di solidarietà  per le situazioni di maggiore disagio.