Approvato ieri, lunedì 16 aprile 2012, dal Consiglio dei Ministri il provvedimento che prevede sanzioni a carico dei datori di lavoro che assumono cittadini di Paesi terzi privi di permesso di soggiorno. Lo schema di decreto, approvato in via preliminare e presto al vaglio delle Commissioni parlamentari, recepisce la direttiva comunitaria 52/2009/CE, che al fine di combattere l’immigrazione illegale prevede sanzioni (pecuniarie, o penali nei casi più gravi) e misure di diverso tipo (divieto di ricevere sovvenzioni pubbliche, esclusione dalla partecipazione ad appalti pubblici, chiusura temporanea o permanente) nei confronti dei datori di lavoro di immigrati irregolari, e va ad integrare il “Testo unico sull’immigrazione†del 1998.
â–º FARE IMPRESA CON START IT UP
Il regime sanzionatorio approvato ieri prevede l’inammissibilità del nulla osta per successive attività imprenditoriali a carico del datore di lavoro che, anche con sentenza non definitiva, sia stato condannato per reati quali: il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento della prostituzione, o di minori da impiegare in attività illecite, lo sfruttamento del lavoro o l’assunzione di lavoratori privi di permesso di soggiorno o con permesso di soggiorno scaduto.
â–º PERMESSO DI SOGGIORNO A PUNTI
Per le ipotesi di particolare sfruttamento lavorativo ed in talune condizioni è previsto, con lo scopo di far emergere l’illecito, il rilascio di un permesso di soggiorno di durata temporanea per il cittadino straniero che faccia denuncia o collabori nel procedimento penale.
â–º FINANZIAMENTI ISTRUZIONE IMMIGRATI NON COMUNITARI
Il provvedimento include inoltre un regime di sanzioni pecuniarie a carico delle persone giuridiche che abbiano tratto vantaggio dall’impiego di lavoratori stranieri privi di regolare permesso di soggiorno.
â–º ASSUNZIONE BADANTE EXTRACOMUNITARIA
Da ultimo è prevista la programmazione annuale di controlli sui luoghi di lavoro con conseguente comunicazione alla Commissione europea del numero complessivo di ispezioni effettuate e di quanto emerso dalle stesse.