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Poche le adesioni al Progetto Garanzia Giovani, che succede?

Nel progetto Garanzia Giovani, il Governo italiano prima e la Commissione Europea poi, hanno investito un bel po’ di soldi, si parla di 1,5 miliardi di euro eppure quello che doveva essere uno strumento nelle mani dei giovani in cerca di lavoro e delle imprese con posti di lavoro da offrire, si sta rivelando un flop. Almeno ad una prima lettura del Report dedicato al progetto. 

Sul sito Garanzia Giovani èstato pubblicato il report periodico del programma da cui si evince che le adesioni sono ancora al di sotto delle aspettative e volendo fare una stima il pi๠possibile rispondente alla realtà , si dovrebbe dire che soltanto il 21,2 per cento del bacino potenziale di ragazzi tra i 15 e i 29 anni si èiscritto al programma.

Gli utenti registrati dovrebbero essere 364.535 ma se si valutano le cancellazioni allora si scopre che gli iscritti effettivi sono 327.429. Di questi, finora, soltanto 10.136 hanno ricevuto una proposta di lavoro. Adesso il numero delle iscrizioni sembra in crescita e il saldo tra il 18 dicembre e l’8 gennaio èdi +9.000 unità . Ma siamo ancora inchiodati a quel 21,2% che impedisce al progetto di decollare.

In Italia, secondo le stime, ci sono 1.723 milioni di Neet, Not in Education, Employment or Training, persone cioèche non sono inserite in alcun progetto formativo, lavorativo o professionalizzante pur avendo un’età  compresa tra i 15 e i 29 anni. Poi se si valutasse la distribuzione geografica delle offerte, scopriremmo che la maggior parte delle opportunità  di lavoro èconcentrata al nord, dove si registra il 72,5% della domanda. Al Centro c’èil 13,4% delle domande e al Sud soltanto il 13,9% delle domande. Dall’estero arriva soltanto lo 0,1% delle proposte.

Ecco allora giustificata sia la nuova campagna promozionale sia la task force per sostenere Sicilia e Calabria attuando al contempo la clausola di solidarietà  della convenzione.