Nonostante l'illegalità della pratica, secondo una recente indagine le dimissioni in bianco continuano ad essere..

Secondo quanto rilevato dall’Istat, infatti, in Italia nel biennio 2008-2009 sono state ben 800.000 le donne che hanno lasciato il lavoro per motivi legati alla maternità. Nella sola Regione Lombardia, inoltre, ogni anno si dimettono circa 5.000 neomamme.
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Il primo tentativo di porre fine a questa pratica illegale è rappresentato dalla legge n.188 del 17 ottobre 2007, che ha introdotto l’obbligo di predisporre una lettera di dimissioni su modello informatico e con numerazione progressiva, da eseguire direttamente online sul sito del Ministero del Lavoro. Tale norma è però poi stata successivamente abolita da una nuova legge.
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L’attuale esecutivo, tuttavia, sembra deciso a tornare sull’argomento e ad introdurre nuove ed efficaci misure per contrastare il problema. Il ministro del Welfare Elsa Fornero ha infatti affermato che il problema è alla sua attenzione e che il ministero sta attualmente varando le varie soluzioni al fine di attuare un intervento a carattere risolutivo e che, soprattutto mediante l’uso delle tecnologie informatiche, riesca a garantire la certezza dell’identità della lavoratrice e soprattutto la data di rilascio e di validità della lettera di dimissioni.
Il ministro ha poi sottolineato l’urgenza di nuove ed efficaci soluzioni al problema, dal momento che quello delle dimissioni in bianco è un problema che incide negativamente sulla condizione lavorativa delle donne e sulla loro stessa dignità, in quanto rappresenta una vera e propria devianza dai principi di libertà e uguaglianza.