L’Unione Europea ha recentemente varato un nuovo strumento per favorire la piccola imprenditoria nei Paesi comunitari..

Due sono i potenziali destinatari di Progress: le piccole e medie imprese e tutti coloro che risultano disoccupati o inoccupati (i primi avevano in precedenza un lavoro, i secondi non lo hanno mai avuto).
Poiché la definizione di PMI è quanto mai variabile secondo le singole leggi, è bene precisare che in questo caso parliamo delle aziende con numero di dipendenti non superiori a dieci e con fatturato inferiore a duecento milioni di euro.
In cosa consiste il beneficio? Il più grande problema per coloro che aspirano ad un finanziamento è offrire garanzie sufficienti a superare gli ostacoli posti dalle banche (le quali, oltretutto, tendono ad essere sempre più diffidenti).
Lo scopo di Progress è di attribuire una garanzia sul mutuo da parte del Fondo Sociale Europeo; e dovrebbe trattarsi di un garante decisamente solido dal punto di vista delle banche.
La garanzia può coprire fino al 75% del prestito concesso. Attenzione, però: Progress ha lo scopo di favorire il microcredito, quindi occorre che l’entità del prestito non sia superiore a 25.000 euro.
Esiste poi un altro traguardo, per quanto più aleatorio: presentando apposita istanza, si può chiedere al Fondo Sociale Europeo di coprire parte degli interessi passivi sul mutuo concesso e già garantito da Progress.
Naturalmente tutto parte da un business plan convincente da presentare alla banca: sarà quest’ultima, in un secondo momento, a valutare non solo se accettare la richiesta di finanziamento ma anche se sussistono le condizioni per richiedere l’ombrello protettivo di Progress.
Fonte: Il Sole 24 Ore