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Indagini complesse per stanare gli evasori (I)

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In questi giorni, il Comando generale della Guardia di Finanza sta illustrando nel dettaglio i risultati della lotta all’evasione fiscale condotta nel 2008.

Fra i dati messi a disposizione dalle Fiamme Gialle a favore degli organi di informazione, spiccano alcune particolari indagini che mettono in luce quanto oggi sia fondamentale il lavoro cosiddetto di “intelligence”, ossia lo scambio di informazioni e l’aggiornamento delle banche dati, per trovare i risultati voluti.


Talvolta, anzi, si finisce per ottenere per questa via riscontri pi๠utili rispetto agli stessi controlli sul territorio.
Il quotidiano “Il Sole 24 Ore” ha in questi giorni pubblicato i resoconti di tre operazioni condotte dalla GdF nei mesi passati, denominate rispettivamente “Progetto Saturno”, “Progetto Ermes” e “Progetto Phone Tree”.


La prima di queste missioni riguardava il mondo delle aziende agrituristiche: si trattava di verificare quante di loro dichiaravano e sottoponevano a tassazione i contributi comunitari ricevuti.

Poichè tali contributi vengono erogati dagli enti locali, èstata richiesta la collaborazione di tutte le Regioni, le Province e i Comuni d’Italia, le quali hanno risposto inviando i dati in loro possesso sui percipienti, gli importi e le date di ogni agevolazione.

Il difficile èstato riordinare quest’enorme mole di informazioni e poi confrontarle con le dichiarazioni delle imprese coinvolte. Di concerto con la SOGEI èstato predisposto un software specifico per fare il confronto e consentire l’emersione delle anomalie, ognuna delle quali èstata poi oggetto di verifica approfondita.

Il risultato èstato quello di avviare ottantadue verifiche, che hanno fatto emergere oltre nove milioni di imponibile IRPEF/IRES o IRAP non dichiarato, a cui dovrebbero corrispondere circa tre milioni di euro di imposte evase e a cui andranno ora sommati gli interessi e le sanzioni.