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Al via i saldi estivi, quale sarà  la spesa procapite?

Quanto spenderanno gli italiani per i saldi estivi? Un reportage di Confcommercio offre una serie di consigli i consumatori che vogliono sfruttare al massimo le settimane consacrate al risparmio. 

Da sabato 2 luglio, in tutta Italia sono partiti i saldi estivi. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà  in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo circa 232 euro per un valore complessivo intorno ai 3,6 miliardi di euro. Un bilancio niente male commentato cosଠda Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio:

“Speriamo che le tante chiacchiere, l’agitazione e le molte ansie create intorno alle conseguenze della Brexit non vadano a penalizzare un clima di fiducia delle famiglie italiane che già  non èal massimo. I consumi ancora deboli in stagione e le condizioni meteo non favorevoli hanno determinato una forte disponibilità  di ‘invenduto’. Per questo i consumatori avranno ampia possibilità  di scelta. A noi operatori – continua Borghi – questi saldi di “fine stagione” (a stagione appena iniziata), speriamo possano portare liquidità  per far fronte alle scadenze con i fornitori; certamente non margini. In sostanza si tratta di un ‘brodino’ ad un paziente ancora convalescente”.

saldi e offerte

Ecco i cinque consigli di Confcommercio per chi si appresta ad andare alla ricerca dell’occasione:

  1. Cambi: la possibilità  di cambiare il capo dopo che lo si èacquistato ègeneralmente lasciata alla discrezionalità  del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciಠrisulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore èperಠtenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
  2. Prova dei capi: non c’èobbligo. E’ rimesso alla discrezionalità  del negoziante.
  3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
  4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
  5.  Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.