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Buoni pasto: sale il limite di esenzione fiscale

Grazie alla legge di Stabilità  sono state introdotte delle positive modifiche al sistema dei buoni pasto, per cui èstato elevato il limite di esenzione fiscale per i buoni pasto elettronici: importi, beneficiari, normativa e obblighi del datore di lavoro. Ecco cosa c’èda sapere. 

La legge di Stabilità  prevede l’aumento del limite di esenzione fiscale che si puಠapplicare ai buoni pasto acquistati ai dipendenti. Il limite di esenzione fiscale passa da 5,29 euro a 7 euro per ciascun buono emesso su base giornaliera. Una novità  che entrerà  in vigore a partire dal primo luglio 2015 ed interesserà  soltanto i buoni pasto elettronici.

I buoni pasto, in generale, sono dei benefit concessi dall’azienda ai dipendenti in alternativa al servizio di mensa aziendale. Il datore di lavoro non èobbligato a rilasciarsi ma la loro concessione deve essere specificata nel contratto di lavoro, oppure aggiunta in seguito ad una contrattazione con le rappresentanze sindacali.

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito che il diritto ai buoni pasto deve essere riconosciuto quando il lavoratore èimpegnato al lavoro, ma anche quando ha finito di lavorare ma i tempi di percorrenza non gli consentono di arrivare a casa in tempo per il pasto.

L’indennità  di pasto in base alla normativa in vigore èrogata in favore dei lavoratori dipendenti in 4 diverse modalità :

  • concessione di buoni pasto;
  • indennità  di mensa: èprevista l’imponibilità  sotto il profilo fiscale e contributivo;
  • indennità  sostitutive: sono quelle corrisposte agli addetti di strutture lavorative temporanee (addetti cantieri edili);
  • erogazione del servizio attraverso le mense aziendali: il limite di esenzione di 5,29 euro non opera.