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Bisogna detassare i premi di produzione

E’ stata ripristinata dalla legge di Stabilità , per l’anno 2016, la detassazione dei premi di produzione, beneficio riservato ai lavoratori del settore privato, previsto in via sperimentale dal 2008 e sospeso per l’anno 2015 a causa della mancanza di risorse finanziarie. Adesso Confindustria torna sull’argomento. 

Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha spiegato nel suo intervento alla Camera che siamo obbligati a crescere dal punto di vista economico visto che siamo ancora 30 punti sotto i tedeschi e la svalutazione della moneta potrebbe incidere enormemente sul sistema lavorativo italiano.

“Abbiamo chiesto al governo di non intervenire sui contratti ma sulla produttività  detassando i premi di produzione”.

Anche la detassazione dei premi di produzione, ad ogni modo, ha un costo. Tanto che Ipsoa nello spiegare di cosa si tratta, spiega anche che non èper tutti:

Per poter fruire dell’agevolazione, ènecessario che l’erogazione avvenga in esecuzione di contratti aziendali o territoriali (contratti collettivi di “secondo livello”) sottoscritti dalle associazioni sindacali comparativamente pi๠rappresentative sul piano nazionale o dalle loro rappresentanze sindacali aziendali o dalle RSU. Il contratto sottoscritto dalle parti deve necessariamente essere depositato entro trenta giorni preso la Direzione Territoriale del Lavoro competente, pena l’inapplicabilità  del regime di tassazione agevolata o detassazione.

In passato la situazione era ancora diversa infatti dopo alcuni anni in cui non èavvenuta la detassazione, nel 2016 èstato innalzato il limite massimo dei redditi percepiti dal lavoratore da considerare ai fini dell’ammissione all’incentivo, pari a 50mila euro lordi annui per il 2015, allargando la fruibilità  della misura anche alle categorie di lavoratori che percepiscono redditi medio-alti (quadri, dirigenti).