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Congedo mestruale, si discute della legge

In queste ore si torna a parlare del congedo mestruale che presto potrebbe diventare legge e che attualmente si trova all’esame della Commissione lavoro. L’idea èdi istituire un “congedo per le donne che soffrono di dismenorrea” che prevede tre giorni al mese di riposo durante il ciclo mestruale.

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La proposta firmata dalle deputate del Pd Romina Mura, Daniela Sbrollini, Maria Iacono e Simonetta Rubinato vorrebbe introdurre per le donne lavoratrici che soffrano di dismenorrea il diritto di potersi astenere dal lavoro per un massimo di tre giorni al mese e senza riduzione dello stipendio usufruendo di un’indennità  pari al 100 per cento della retribuzione giornaliera. Il congedo mestruale, che non potrà  essere equiparato a nessun altro tipo di cause di impossibilità  della prestazione lavorativa, prevede la presentazione al datore di lavoro di una certificazione medica specialistica che deve  essere rinnovata entro il 31 dicembre di ogni anno.

CONGEDO MESTRUALE, SARA’ LEGGE?

I dati in Italia riportano che dal 60% al 90% delle donne soffrono durante il ciclo mestruale causando tassi che vanno dal 13% al 51% di assenteismo a scuola e dal 5% al 15% di assenteismo nel lavoro. Di certo la proposta di legge sta già  facendo discutere anche se non mancano precedenti illustri: anche la Nike ha introdotto il congedo mestruale fin dal 2007, ma non mancano altri esempi virtuosi dislocati un po’ in tutto il mondo, dal Sud Corea a Taiwan al Giappone fino all’inglese Coexist, un’azienda di Bristol che ha introdotto l’esenzione dal lavoro per le donne con il ciclo mestruale solo di recente, ma riaccendendo l’attenzione sull’argomento.

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