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PNRR, cos’è e quali si obiettivi si propone

Spesso se n’è sentito parlare, soprattutto nel periodo successivo alla fase acuta della pandemia da Covid-19, quando l’Unione Europea già cominciava a guardare oltre questo evento tragico per l’intero Continente, tuttavia poche persone conoscono davvero cosa sia il cosiddetto PNRR. Questo importantissimo piano, di cui parleremo tra poco, rappresenta un programma senza precedenti nella storia di diversi Paesi europei e che consente loro un riammodernamento, sotto diversi aspetti.

PNRR
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Diversi siti internet interessanti ne parlano approfonditamente, anche per singoli settori economici, come ad esempio InSic – l’Informazione per la Sicurezza, attraverso cui essere aggiornati e conoscere meglio il PNRR dell’Italia. Andiamo a descrivere in maniera approfondita cos’è il PNRR e quali obiettivi si propone per il nostro Paese e attraverso quali mezzi. Comunque tale piano è stato approvato dalla Commissione Europea nel Giugno 2021 e dal Consiglio Economia e Finanza (ECOFIN) nel Luglio 2021.

Cos’è il PNRR

Acronimo di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, questo rappresenta un documento che ciascun Paese dell’Unione Europa ha dovuto pianificare per poter accedere ai fondi finanziari riguardanti il “Next Generation EU” (NGEU), lo strumento ideato dall’Unione Europea per sostenere la ripresa comunitaria post pandemia da Covid-19, supportando l’economia dei singoli Paesi membri e cercando di farla diventare maggiormente digitale e verde, quindi tecnologica e rispettosa dell’ambiente.

Il NGEU, a sua volta, consiste in un pacchetto di fondi finanziari da circa 750 Miliardi di Euro. Esso è composto sia da prestiti che da sovvenzioni, il cui elemento centrale è rappresentato dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (Il Recovery and Resilience Facility, cosiddetto RRF), della durata complessiva di 6 anni, dal 2021 al 2026, e con un budget finanziario di ben 672,5 Miliardi di Euro, di cui 312,5 in sovvenzioni e gli altri 360 Miliardi in prestiti a tassi agevolati. Cifre complessive davvero consistenti a disposizione dei singoli Paesi.

Il PNRR, pertanto, rappresenta uno strumento attraverso cui favorire l’attuazione del NGEU, delineando un insieme coerente di riforme ed investimenti per il periodo 2021-2026, specificati poi in singoli progetti e misure. Ciascun Paese ha dovuto quindi definire alla Commissione UE il piano di gestione dei fondi NGEU, descrivere i progetti da realizzare con tale denaro, illustrare poi un calendario delle riforme connesse all’attuazione del PNRR e destinate a migliorare e ad ammodernare il singolo Stato.

Gli investimenti previsti dal PNRR dell’Italia

Il piano italiano prospetta investimenti per complessivi 222,1 Miliardi di Euro, di cui 191,5 finanziati dall’UE per mezzo del Dispositivo RRF (con circa 69 Miliardi di sovvenzioni a fondo perduto e circa 122 Miliardi sotto forma di prestiti) e 30,6 Miliardi provenienti da risorse nazionali raccolte in un fondo. Il 25% delle risorse del PNRR è destinato alla transizione digitale, il 37,5% ad investimenti per contrastare il cambiamento climatico. Ulteriori finanziamenti sono destinati, tra gli altri, a cultura, Mezzogiorno e infrastrutture.

Gli obiettivi del piano italiano

In pratica, sono due gli obiettivi che il nostro Paese si pone attraverso il suo PNRR: far fronte ai danni economico-sociali derivati dalla pandemia ed affrontare (e contrastare) i punti deboli dell’economia nazionale. Tra questi troviamo: debole crescita produttiva, differenze territoriali sotto diversi aspetti, numero ridotto di donne occupate, ritardi nell’istruzione e nella ricerca nel nostro Paese e nell’adeguamento delle competenze tecniche. A tutto questo si aggiunge un ulteriore importante obiettivo: la transizione ecologica