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Scommesse e lotterie in fase di boom

Potrebbe stupire che, in un periodo come questo di prolungata crisi del potere d’acquisto, l’interesse degli italiani per i giochi d’azzardo non smetta di crescere, ma la verità  èproprio questa.

D’altronde, èforse proprio nei periodi di vacche magre che il bisogno di ricercare l’aiuto della dea bendata si fa sentire pi๠forte.


Si calcola che gli italiani abbiano speso nel 2009 circa cinquantaquattro miliardi di euro (circa novecento euro a testa) fra Superenalotto, lotterie, Totocalcio, Totip, calcioscommesse, Gratta & Vinci, Win for Life e mille altri giochi del genere. Non a caso, d’altronde, i tabacchini sono ormai specializzati nel tenere esposti i biglietti di decine di giochi differenti, tutti con caratteristiche proprie ma ognuno caratterizzato dall’aleatorietà  delle vincite, talvolta affidate all’abilità  del giocatore e talvolta alla mera fortuna.

Rispetto al 2008, la crescita delle somme spese èstata imperiosa: oltre il 14%; e il 2010 sembra essere avviato a proseguire lo stesso trend.

Oggi esistono sostanzialmente tre società  che si spartiscono il mercato, lasciando qualche nicchia ad imprese minori: si tratta della Sisal, di Lottomatica e della Snai. Dal punto di vita borsistico, tuttavia, solo la prima delle tre appare oggi in ottima salute: si stima che oggi la Sisal riesca ad ottenere una redditività  operativa (il noto indice ROI) pari a circa il 30%, che èmolto superiore a quanto una qualunque impresa ambisce solitamente, e la struttura finanziario-patrimoniale èsolida.


Meno bene vanno invece le cose per le altre due società . Anche per esse il reddito ricavato èmolto elevato, ma la situazione finanziaria non appare delle migliori e devono sostenere il pagamento di pesanti interessi alle banche. Non a caso, la Standard & Poor’s attribuisce alla Snai il modesto rating “B”.