Lavoratori e professionisti pi๠richiesti da imprese e famiglie

Per trovare lavoro in Italia spesso non basta studiare e laurearsi, magari con il massimo dei voti. Cosଠcome altrettanto spesso anche un master è”inutile” se ci sono migliaia di altri giovani di talento con lo stesso curriculum studentesco. Il “trucco” èquello di acquisire una formazione ed una specializzazione, magari tecnica, nell’ambito di quelle che nel nostro Paese sono i cosiddetti lavori e professioni introvabili.

A stilare la lista delle professioni pi๠ricercate èstata Unioncamere attraverso il Sistema informativo Excelsior, da cui èin particolare emerso come quella dell’idraulico sia la figura lavorativa pi๠ricercata dalle imprese artigiane, le quali per trovare idraulici devono addirittura attendere pi๠di un anno.

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Lavoro giovani qualificato per diecimila pugliesi

Inserire nel mondo del lavoro, anche attraverso la creazione di nuove imprese, ben diecimila giovani residenti nella Regione Puglia. E’ questo, nell’ambito del Piano Straordinario per il Lavoro, ed attraverso un bando che èstato denominato “Innovazione per l’occupabilità “, l’obiettivo particolarmente ambizioso della Regione Puglia che, in particolare, ha alzato il velo su di un progetto che mira a ridurre il divario tra la domanda e l’offerta di lavoro anche attraverso un miglioramento del raccordo tra il mondo giovanile ed i distretti produttivi, quelli tecnologici, gli enti di ricerca e, in generale, tutti quegli attori economici e sociali che operano sul territorio regionale.

A sostegno del progetto/bando “Innovazione per l’occupabilità ” c’èuna dotazione finanziaria pari a ben 3,75 milioni di euro proveniente da fondi comunitari, ed in particolare dall’apposito Programma del Fondo Sociale Europeo “FSE 2007-2013“.

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Un milione di posti di lavoro in Europa

L’ingresso dell’Italia in Europa ha permesso di ridurre sensibilmente le distanze verso gli altri stati confinanti e la moneta unica ha permesso di rendere il tutto molto pi๠agevole senza nemmeno avere la seccatura di effettuare un cambio di valuta.

La stagione scolastica èormai terminata e quella universitaria sta per terminare, tra una ventina di giorni infatti termineranno anche le sessioni di esame sia per la maturità  che per l’università  e cosଠmigliaia di giovani saranno liberi di fare una vacanza o fare un’esperienza lavorativa, magari all’estero.

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Disciplina del collocamento obbligatorio

Un tempo l’incontro fra domanda e offerta di lavoro avveniva per lo pi๠tramite la mediazione pubblica, mediante il sistema degli uffici di collocamento: chi abbisognava di una segretaria o di un commesso presentava domanda all’ufficio di competenza, che pescava il nominativo dalla graduatoria degli iscritti.

Oggi che il mercato del lavoro èliberalizzato, questa procedura appare quasi antidiluviana, anche se èrimasta in vigore fino agli anni Novanta.

Ma esiste un ambito in cui una disciplina analoga ètuttora esistente e che anzi èandata rafforzandosi negli anni.

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La Borsa del Lavoro

lavoro subordinato

Dagli anni Novanta ad oggi, il sistema del collocamento si èmodificato in maniera radicale.

Se un tempo il lavoratore poteva trovare lavoro in ambito privato quasi esclusivamente attraverso il sistema pubblico mediante gli uffici di collocamento, oggi la regola èdata dal libero incontro sul mercato da parte della domanda e dell’offerta di lavoro.

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Job-sharing: il lavoro ripartito

job sharing

Fra i tanti contratti introdotti nel nostro ordinamento dalla controversa e celeberrima legge-Biagi, uno dei meno noti e pi๠anomali ècertamente il lavoro ripartito, definito pi๠comunemente job-sharing, secondo la dizione anglosassone. In effetti, èuna tipologia di contratto di lavoro subordinato che ènata anni addietro negli Stati Uniti, e solo in tempi molto recenti si ècercato di introdurla in Europa.

Per il momento, comunque, non sembra avere avuto grande diffusione, forse anche per la sua scarsa notorietà ; e tuttavia, in condizioni particolari potrebbe essere una soluzione ottima per i lavoratori, soprattutto quando hanno anche una seconda attività  (di lavoro o di studio).

In pratica, si ha a che fare con un contratto di lavoro subordinato che nelle sue caratteristiche generali (diritti e obblighi reciproci, stipulazione ed estinzione, orario, ferie ecc.) non si discosta in alcun modo dalla tipologia ordinaria. La differenza consiste nel fatto che, a fonte di un unico datore, avremo due o pi๠lavoratori.

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Lavoro in Europa

Parlamento Bruxelles

L’unione europea sta operando in modo sempre pi๠concreto per eliminare le barriere tra gli Stati membri e favorire una maggiore comunicazione e scambio; tutto questo movimento sta coinvolgendo anche il campo del lavoro.

Nel 2001 l’indagine “ Mobility Mangaer Matters”, svolta e pubblicata dalla società  Princewaterhouse Coopers, dipingeva un Europa molto ottimista sul fronte degli scambi in ambito lavorativo tra i diversi stati membri. A cinque anni di distanza la stessa indagine èstata rifatta e pubblicata sempre dalla stessa società , ma il quadro che emerge non èquello che ci si aspettava dato l’ottimismo emerso nel 2001: le assunzioni provenienti da altri stati membri hanno a stento toccato il 5% del totale. Quali le cause?

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Come trovare lavoro in Italia

Per trovare lavoro, secondo gli italiani, occorre avere le conoscenze giuste e possibilmente un titolo di studio in materie economiche.

Lo indica un sondaggio diffuso dal Ministero dello Sviluppo Economico. “Cosa serve oggi per trovare lavoro? L’89% degli italiani risponde: conoscere la persona giusta“, dice un comunicato del ministero, dando notizia del sondaggio realizzato dall’Swg.

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Lavorare in Europa

La possibilità  di studiare e lavorare in uno dei paesi membri dell’Unione Europea èuno dei cardini del diritto comunitario.

La scelta del paese in cui si vorrebbe trovare un’occupazione va effettuata a seguito di alcune importanti considerazioni: innanzitutto la situazione economica e lavorativa del luogo.

Occorre valutare attentamente, nell’ambito dello stato prescelto, qual’ la situazione in cui versa il settore lavorativo di cui si desidera entrare a far parte.

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