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Modelli studi di settore pubblicati

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Con un ritardo enorme rispetto agli anni passati (ma giustificato dalla necessità  di elaborare i correttivi necessari per tener conto degli effetti della crisi globale), nei giorni scorsi sono stati finalmente pubblicati i modelli ufficiali per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini degli studi di settore, che la gran parte dei soggetti titolari di partita IVA deve allegare alle rispettive dichiarazioni dei redditi se non ricorrono condizioni di esclusione o inapplicabilità .

I modelli sono in tutto duecentosei: centotrentasette immodificati dall’anno scorso e sessantanove sottoposti ad evoluzione. Secondo la legge, infatti, ogni studio deve essere rivisto ogni tre anni.


La novità  pi๠importante èil debutto del nuovo quadro X, destinato a raccogliere i dati utili per i già  citati correttivi.

Ogni studio ha un proprio quadro X con le rispettive caratteristiche, quindi non si puಠgeneralizzare: di solito, comunque, l’obiettivo èraccogliere dati esaustivi sulla struttura dei ricavi tipici, delle rimanenze e dei costi soggetti a forti rincari nel 2008, come il carburante.


Oltre a questo, ci sono stati qui e lଠalcuni ritocchi per aggiornare ogni studio con le novità  normative dell’ultimo anno, come l’obbligo di ragguagliare il valore dei beni strumentali alla durata del periodo d’imposta quando diverso dai dodici mesi.

Situazione particolare per i soggetti che esercitano le attività  dal codice ATECO 96.02.03 (“Servizi di manicure e pedicure”) e 74.20.11 (“Attività  di fotoreporter”): per questi contribuenti non sono ancora stati elaborati appositi studi di settore, e dunque essi sono sottoposti in alternativa ai parametri contabili, ma devono tuttavia compilare lo stesso rispettivamente i modelli degli studi di settore UG33U e UG74U, per consentire di raccogliere dati utili per la futura costruzione, appunto, di appositi studi dedicati a queste due tipologie di contribuenti.