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Spese di rappresentanza, nessuna novità  (quarta parte)

Salvo sorprese dell’ultim’ora, il decreto ministeriale conterrà  anche altre due norme di grande interesse per tutti gli imprenditori.

La prima riguarderà  gli obblighi di documentazione: per poter dimostrare la correttezza delle deduzioni effettuate in riferimento alle spese di rappresentanza, l’imprenditore dovrà  conservare molti documenti. Oltre alle fatture e gli altri ordinari documenti, infatti, potrà  essere richiesta la preparazione di un prospetto in cui si dettaglino tutte le spese di rappresentanza sostenute, nonchè un secondo prospetto che specifichi per ciascun evento cui si èpartecipato (feste, mostre ecc.) le indicazioni sulla durata, sulla natura e persino sui dati anagrafici dei clienti e delle altre personalità  che vi hanno partecipato.


La seconda, invece, servirà  per definire una nuova categoria di costi, le cosiddette “spese di ospitalità â€, che non saranno in nessun caso da considerarsi spese di rappresentanza e dunque non saranno soggette a limiti particolari per la loro deducibilità .

Le spese di ospitalità  saranno definite come gli oneri sostenuti per clienti (effettivi o potenziali) ospitati dall’impresa in occasione di fiere e altri eventi analoghi, oppure in occasione di visite agli stabilimenti produttivi dell’azienda.


àˆ da notare che non si potranno considerare spese di ospitalità  nè quelle sostenute a favore dei clienti ma in occasioni diverse da quelle descritte, nè tantomeno le spese sostenute a favore di soggetti diversi dai clienti effettivi o potenziali (fornitori, familiari…)
In definitiva, il quadro delineato èquello che emerge da molti giorni sui quotidiani specializzati. Tuttavia, giova ricordare che il famigerato decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze non èancora stato varato ufficialmente e dunque potrebbe esserci ancora spazio per delle sorprese.