Ciclo di vita finanziaria dell’impresa: la fase della crescita

ritaglio di una fabbrica italiana

Se l’impresa riesce a superare la difficile fase dell’avvio (si calcola che mediamente circa la metà  delle aziende italiane chiudano i battenti entro i primi tre anni), il passaggio successivo, certo meno drammatico, èquello della crescita.

Cosa avviene? I ricavi aumentano costantemente, man mano che i prodotti cominciano ad essere conosciuti dai consumatori e dai clienti in genere; per contro non vi èpi๠grande bisogno di fare investimenti, mentre le inefficienze e le fragilità  interne tendono ad essere scoperte e sanate una dopo l’altra, con riduzione progressiva dei costi medi sostenuti.

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Ciclo di vita finanziaria dell’impresa: la fase di avvio

impresa

La fase di avvio di un’impresa si suddivide, a sua volta, in tre sotto-fasi. La prima èdefinita “seed” (“semina”), ed èquella in cui si eseguono studi di fattibilità  sull’attività  che s’intende intraprendere: si sostiene una serie di spese senza alcuna attività  produttiva e dunque senza alcun ingresso di ricavi.

Lo “start-up” (“avvio” in senso stretto) èinvece la fase in cui si compiono soprattutto investimenti in capitale fisso (immobili, arredamento, computer ecc.), mentre nel “first stage” (“primo sviluppo”) si acquistano prevalentemente materie da impiegare nei processi produttivi o merci da rivendere.

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Ciclo di vita finanziaria dell’impresa: introduzione

Avvio di attività 

Per effettuare qualsiasi tipo di investimento o impiego di liquidità , l’impresa puಠricorrere a due grandi tipologie di fonti di capitale: il capitale proprio (o “di rischio”) e il capitale di terzi.

Il primo èquello che proviene direttamente dalle tasche dei soci oppure gli utili generati dall’attività  e non distribuiti come dividendi; il secondo puಠderivare da una grande pluralità  di origini (banche e altri intermediari finanziari, obbligazionisti, fornitori che concedono dilazioni di pagamento ecc.) e che comunque sono accomunate dalla presenza di altri soggetti che dovranno essere rimborsati a scadenze definite e che solitamente andranno remunerati sulla base di un tasso d’interesse concordato.

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