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Invalsi 2016, gli studenti “peggiori” sono al Sud

Forse nel Mezzogiorno d’Italia la formazione degli studenti non èancora al passo con i tempi, oppure si sottovaluta l’importanza dei sistemi di misurazione nazionali. Cosଠcapita che alle prove Invalsi l’Italia risulti divisa a metà  con gli studenti peggiori che risiedono per lo pi๠al Sud. 

Oggi si discute tantissimo della scuola e di come andrà  a finire l’anno prossimo, per via della chiamata diretta e dei dubbi legati a questo nuovo sistema di assunzioni dei docenti. Si perde di vista – almeno adesso – la formazione e la preparazione dei ragazzi, che forse potrebbe misurare anche la qualità  dei docenti. Le prove Invalsi 2016 sono state impietose e hanno condannato il Mezzogiorno.

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Interessante, anche in funzione della scelta della scuola secondaria e nell’orientamento al lavoro, la propensione rilevata tra i giovani in base al sesso. Le donne sono pi๠brave nelle materie umanistiche mentre nelle materie scientifiche sono pi๠bravi gli uomini. Riassume il MIUR

Le indagini a larga scala sugli apprendimenti, dalle ricerche della IEA fino al programma, promosso dall’OCSE, di valutazione degli studenti quindicenni meglio noto come PISA, hanno contribuito a portare alla ribalta il problema delle differenze di genere nel rendimento scolastico, l’analisi delle quali èdivenuta un appuntamento fisso nei rapporti sugli esiti di tali indagini. In generale, emerge da queste ultime, in particolare da PISA, che nei test di comprensione della lettura le femmine ottengono punteggi migliori dei maschi, mentre nei test di contenuto matematico e, in minor misura, scientifico avviene per lo pi๠il contrario. Sull’ampiezza e sulla significatività  statistica delle differenze di genere negli apprendimenti agiscono tuttavia svariati elementi, dal formato delle domande del test all’età  degli studenti – che possono ridurre drasticamente gli scarti o anche cambiarli di segno.