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Entrate tributarie I trimestre, anche senza canone tv sono in crescita

Il mancato gettito derivante dal canone televisivo non ha rallentato la raccolta tributaria e nel primo trimestre, anche senza canone, ci ritroviamo con un prelievo fiscale in crescita. A spiegare l’andamento delle tasse e quindi delle entrate tributarie, ci pensa FiscoOggi:

Foto | Marty Melville/Getty Images News/Getty Images

Tanto premesso, nell’analisi elaborata dal dipartimento delle Finanze, con il consueto Bollettino mensile pubblicato on line, insieme alla relativa Nota tecnica e alle Appendici statistiche, si legge che, tra gennaio e marzo 2016, sono stati introitati oltre 92 milioni di euro, con un incremento percentuale pari a 3,6 punti rispetto agli stessi mesi dell’anno scorso. In realtà , dicono dal Df, “neutralizzando gli effetti sul gettito dalle nuove modalità  di versamento del canone, la crescita delle entrate tributarie nel periodo in esame risulta pari a + 5,5%”. Spacchettando il dato complessivo, si nota che le imposte dirette fanno registrare l’ingresso di 51.764 milioni di euro (+2,3% in confronto all’analogo periodo del 2015), mentre le indirette si attestano a quota 40.377 milioni di euro (+5,4%).

Il quotidiano dell’Agenzia delle Entrate prende in esame imposte dirette, indirette ed entrate dei giochi. Partiamo dalla considerazione delle imposte dirette.

Le dirette

Le entrate Irpef, in particolare, ammontano a 46.526 milioni di euro (+4,4%).
A trainare il dato sono principalmente le ritenute da lavoro dipendente del settore privato (+8%, pari a 1.652 milioni di euro, sempre rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno). Un perchè sta, tra gli altri, nel nuovo sistema di pagamento delle imposte introdotto dal Dlgs 175/2014, che obbliga i sostituti a indicare, nell’F24, il totale delle ritenute da versare e quello delle compensazioni da operare a fronte dei rimborsi effettuati: la nuova modalità  porta a un incremento sia dell’Irpef versata sia delle compensazioni dello stesso ammontare (circa 777 milioni di euro).

Il trend positivo dell’Ires segna, invece, un aumento di 109 milioni di euro (+16,2%) rispetto allo stesso periodo del 2015. La tendenza cambia quando si parla di entrate da imposte sostitutive sui redditi da capitale e sulle plusvalenze, che registrano una debacle di 51,6 punti percentuali, mentre la sostitutiva sul valore relativo dei fondi pensione si ferma a -38,8 per cento (il dato 2015 era condizionato dal maxi saldo effettuato a febbraio a seguito degli incrementi di aliquota di tassazione).