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Dati, backup e business continuity: sei sicuro che la tua azienda sia pronta?

Un attacco informatico. Un blackout. Un errore umano. Basta un attimo per perdere dati vitali, bloccare l’operatività e mettere a rischio la reputazione della tua azienda. E se pensi che “a te non capiterà mai”, sappi che è proprio questo l’errore che fanno in molti.

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Oggi non basta fare un backup ogni tanto: serve una strategia. Serve un piano. Serve una società informatica esperta che ti affianchi nel prevenire, reagire e ripartire nel modo giusto.

In questo articolo esploreremo come implementare una solida strategia di backup, la necessità di un piano di disaster recovery e come rispettare il GDPR, assicurandoti che la tua azienda sia pronta ad affrontare qualsiasi imprevisto. Perché la protezione dei dati non è solo una questione di sicurezza, ma di sopravvivenza aziendale.

Perché la tua azienda non può più ignorare la business continuity

La continuità operativa (o business continuity) non è un concetto astratto o un’opzione: è la linea sottile che separa un’impresa che sopravvive da una che affonda. La differenza tra fermarsi per giorni o riprendere il lavoro in poche ore. Non è più una questione di “se”, ma di “quando”. Se non hai un piano strutturato per gestire l’interruzione dei servizi, rischi di trovarti con le mani legate nel momento più critico.

Secondo i dati del Clusit, oltre il 40% delle PMI italiane che subiscono una grave perdita di dati non riescono più a riprendersi. Quasi metà delle aziende italiane che affrontano una catastrofe informatica falliscono nel recupero completo delle loro operazioni. Non stiamo parlando solo di cyber attacchi, ma anche di incidenti quotidiani che possono capitare a chiunque.

Ecco alcuni esempi concreti di cosa può succedere senza una solida strategia di protezione:

  • Guasti hardware: un malfunzionamento dei server o delle macchine può mandare in tilt l’intero reparto.
  • Cancellazioni accidentali: file cruciali potrebbero essere cancellati per errore senza la possibilità di recuperarli.
  • Incendi o allagamenti: eventi imprevedibili che, se non gestiti, possono distruggere fisicamente i sistemi.
  • Interruzioni di energia: un blackout può interrompere il flusso di lavoro, mettendo a rischio la sicurezza dei dati.

In ognuno di questi scenari, senza un piano di disaster recovery sei vulnerabile. E se non rispetti il GDPR nella gestione e conservazione dei dati, rischi sanzioni fino al 4% del fatturato annuo globale.

Il backup non basta (se non è fatto bene)

Fare il backup non significa semplicemente “salvare i file da qualche parte”. Un backup efficace non è solo una copia dei dati, ma una strategia pensata per proteggere l’intera operatività aziendale da qualsiasi imprevisto.

Ecco cosa deve garantire un backup serio e sicuro:

  • Automatismo: ogni giorno i dati cambiano, e l’errore umano nel fare un backup manuale può costare caro. Un sistema automatico è fondamentale per evitare rischi.
  • Ridondanza: non basta una sola copia. Devi avere almeno due copie, su supporti diversi e in luoghi separati.
  • Test regolari: il backup deve essere testato per garantire che il ripristino funzioni correttamente.
  • Sicurezza: i backup devono essere cifrati e protetti da accessi non autorizzati.

Una delle strategie più utilizzate e raccomandate per garantire un backup efficace è la strategia 3-2-1: 3 copie dei dati, 2 supporti diversi, e 1 copia off-site. In pratica, significa avere tre copie complete dei dati aziendali, di cui due memorizzate su dispositivi fisici differenti (ad esempio, hard disk e NAS), e una terza copia in cloud, lontana dal luogo in cui si trovano le altre.

Questa strategia è ancora oggi una delle più affidabili, in quanto offre un buon equilibrio tra sicurezza, accessibilità e ridondanza, riducendo significativamente il rischio di perdita totale dei dati.

Disaster recovery: il piano che ti salva quando tutto va storto

Un guasto tecnico, un errore umano, un attacco informatico o un evento naturale: ogni giorno la tua azienda è esposta a rischi. Senza un piano di disaster recovery, rischi di essere impreparato. Il disaster recovery è l’insieme di procedure e strumenti per ripristinare rapidamente i sistemi aziendali in caso di emergenza, minimizzando l’impatto sul business.

Un buon piano di disaster recovery deve prevedere:

  • Analisi dei rischi: ogni settore ha le proprie vulnerabilità, e un piano efficace deve partire da un’analisi dei rischi.
  • Identificazione dei dati critici: devi sapere quali dati e sistemi sono essenziali per l’attività e definire quanto tempo puoi permetterti di rimanere fermo (RTO e RPO).
  • Procedure chiare: ogni membro del team deve sapere cosa fare in caso di emergenza, con responsabilità ben definite.
  • Simulazioni periodiche: testare il piano in scenari realistici è cruciale per individuare eventuali lacune e migliorare le procedure.

E non dimenticare: il disaster recovery non riguarda solo la tecnologia. Anche il personale deve sapere cosa fare e quando. Senza una formazione adeguata, anche il piano più solido rischia di fallire.

GDPR: perché ignorarlo è un rischio concreto

Il GDPR non è solo una burocrazia, è una legge che impone obblighi precisi alle aziende. Ignorarlo può costarti caro, sia economicamente che in termini di reputazione.
Il GDPR riguarda la sicurezza dei backup, la tracciabilità degli accessi e la possibilità per gli utenti di richiedere la cancellazione dei propri dati. La protezione dei dati deve essere parte integrante del piano di continuità operativa.
In caso di perdita di dati sensibili, devi notificare il Garante entro 72 ore. Senza un piano di disaster recovery, come puoi garantirlo? E come dimostrare che hai adottato misure preventive? Ignorare il GDPR ti espone anche a pesanti sanzioni, che possono arrivare fino al 4% del fatturato annuo globale.

Come prepararsi davvero: checklist per la tua azienda

Ecco cosa dovresti fare oggi stesso per capire se sei davvero pronto:

  • Hai una strategia di backup strutturata e automatizzata?
  • I tuoi dati critici sono salvati in almeno 3 copie, in luoghi diversi?
  • Hai un piano documentato di disaster recovery?
  • Hai definito tempi massimi accettabili per l’inattività dei sistemi?
  • Sai come ripristinare i dati e i servizi in meno di 24 ore?
  • Hai verificato che le tue procedure siano conformi al GDPR?
  • Il tuo personale è formato per gestire una crisi?

Se anche solo a una di queste domande la risposta è “non lo so” o “non ancora”, è il momento di agire.

Gestire da soli tutti questi aspetti è complesso. Ma non sei obbligato a farlo in autonomia. Una società informatica esperta può aiutarti a costruire una vera strategia di protezione dei dati, business continuity e conformità GDPR.

Dalla consulenza iniziale all’implementazione delle soluzioni più adatte al tuo caso specifico, fino al monitoraggio continuo e all’assistenza in caso di emergenza, la differenza tra l’improvvisazione e la resilienza è fatta di competenze.

Il futuro della tua azienda dipende anche da ciò che fai oggi per proteggerla.
Non aspettare l’incidente per scoprire che non eri pronto.