Riduzione costo del lavoro per essere competitivi

Un’azienda per dare 1.000 euro al mese ad un dipendente, tra tasse, contributi e balzelli vari, deve scucire quasi il doppio. Cosଠal lavoratore va uno stipendio basso che per un’impresa, pena una contrazione sensibile dei profitti, diventa impossibile aumentare proprio per effetto dell’elevato costo del lavoro.

E’ questa una delle variabili che pesa sulla competitività  del nostro Paese, e per la quale occorre agire in una fase congiunturale particolarmente difficile a livello macroeconomico ed occupazionale. Pur ammettendo che per contrastare la disoccupazione non esistono di certo delle ricette facili, Rete Imprese Italia, in un’audizione presso la Camera dei Deputati, ètornata a chiedere, tra l’altro, interventi di riduzione del costo del lavoro.

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Differenza tra stipendio lordo e netto

stipendio netto e lordo

Chiunque abbia esercitato un lavoro da dipendente o parasubordinato anche solo per qualche mese ha già  avuto modo di studiare la busta-paga e chiarirsi molti dubbi; ma èfenomeno diffuso che i giovani al loro primo lavoro siano privi dell’infarinatura necessaria per capire esattamente cosa percepiranno ogni mese.

Innanzitutto, vanno chiarite le questioni terminologiche. Si parla correntemente di “stipendio” in relazione a dirigenti, quadri e impiegati e di “salario” con riferimento agli operai e, in agricoltura, ai braccianti (una figura, peraltro, ormai quasi estinta).

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