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Le novità  introdotte dal Decreto n. 80/2015 – violenza di genere e telelavoro

Se ci sono coppie di lavoratori che stanno per avere un bambino, èutile riepilogare le novità  introdotte dal decreto 80 2015 che si èproposto non soltanto di lavorare sulle discriminazioni di genere ma anche di rendere maggiormente compatibile la vita famigliare con quella lavorativa. 

Ecco, cosଠcome le spiega il Ministero del Lavoro, le novità  introdotte in termini di lotta alla violenza di genere, telelavoro e azioni di conciliazione.

2.      Violenza di genere

Per il 2015 le vittime di violenza di genere (come individuate dal Decreto Legge 93/2013 convertito nella Legge 119/2013), lavoratrici dipendenti o parasubordinate sia del privato che del pubblico, potranno richiedere un’astensione per un periodo massimo di tre mesi dall’attività  lavorativa, per motivi legati al percorso di protezione. La fruizione del congedo potrà  avvenire su base giornaliera od oraria nell’arco dei tre anni, secondo modalità  stabilite dagli accordi collettivi; in loro assenza, si avrà  riguardo alle esigenze della lavoratrice stessa.

Durante il periodo di congedo la lavoratrice percepirà  un’indennità  parametrata all’ultima retribuzione.

Le lavoratrici vittime di violenza potranno inoltre chiedere la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, verticale od orizzontale, ove disponibili in organico. Il part time concesso dovrà  essere trasformato nuovamente in full time su richiesta della lavoratrice (articolo 24 – d. lgs.n. 80/2015).

3.      Telelavoro e azioni di conciliazione

Sono introdotti benefici per i datori di lavoro che utilizzeranno forme di organizzazione tese ad una maggiore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei propri dipendenti:

  • i lavoratori ammessi al telelavoro possono essere esclusi dal computo dei limiti numerici previsti da disposizioni di legge o di contratto collettivo per l’applicazione di particolari normative ed istituti (articolo 23 – d. lgs. n. 80/2015);
  • In via sperimentale, per il triennio 2016-2018, il 10% del Fondo per il finanziamento di sgravi contributivi per incentivare la contrattazione di secondo livello èdestinata alla promozione della conciliazione tra vita professionale e vita privata. Saranno definiti in un apposito decreto interministeriale i criteri e le modalità  per accedere a questo nuovo sgravio. Nello stesso decreto, inoltre, saranno delineate linee guida e modelli utili per incoraggiare la diffusione delle buone pratiche (articolo 25 – d. lgs. n. 80/2015).