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Le aziende imparano la sobrietà 

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I costi aumentano e le vendite crollano: in qualunque settore si investighi, i risultati pi๠che sconfortanti rimangono sempre quelli.

La crisi minaccia di perdurare ancora a lungo, e anche se le istituzioni ufficiali assicurano che dal 2010 si potrà  contare su una significativa ripresa, sono molte le imprese che temono di non riuscire a sopravvivere fino ad allora.


Cosà¬, ci si ingegna in ogni modo per imparare l’antica e ormai dimenticata arte dell’austerity, tanto di moda ai tempi delle grandi crisi petrolifere degli anni Settanta. Il “Sole 24 Ore” ha interrogato molti imprenditori e rappresentanti di categoria, venendo a conoscenza di tecniche di sopravvivenza ormai diffusissime.


Molti impianti industriali, ad esempio, che consumano quantitativi enormi di elettricità , preferiscono lavorare a pieno regime di notte e a ritmo ridotto di giorno, per sfruttare le pi๠favorevoli tariffe energetiche notturne, con risparmi fino al 20%.

Altri hanno imposto tagli pesanti alla pubblicità  e a tutti i mezzi di marketing, compresa la partecipazione alle fiere, riservando l’attenzione solo a quelle davvero importanti e di grande richiamo per clienti e fornitori.

C’ chi preferisce spendere in questa fase il meno possibile per acquistare fattori produttivi e dunque rinuncia a realizzare scorte di prodotti finiti, limitandosi a lavorare su ordinazione (per essere certi di vendere tutto), e c’ chi rinvia i progetti di espansione e gli investimenti in nuovi mercati a data da destinarsi.

C’ chi si rivolge solamente a fornitori che accettano dilazioni di pagamento, e fornitori che vanno in rovina quando non possono permetterselo.

E ovviamente, c’ chi impone ai propri dipendenti la sobrietà  assoluta nelle trasferte di lavoro: voli low-cost e trattorie in periferia hanno preso il posto di business class e ristoranti di lusso.