Rimanenze di magazzino: contabilità  e bilancio

In vista del bilancio d’esercizio e anche per motivi di organizzazione interna, èbene che ogni azienda tenga una propria contabilità  di magazzino.

La legge, tuttavia, stabilisce obblighi contabili soltanto per le aziende maggiori. Il codice civile, in particolare, prevede la tenuta del libro inventari solo per le imprese commerciali (non gestite da un piccolo imprenditore), nel quale dettagliare l’insieme di tutti i beni detenuti all’inizio dell’attività  aziendale e, successivamente, al termine di ogni esercizio, inserendo anche il relativo bilancio e la firma dell’imprenditore (o dell’amministratore, in caso di società ).

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Valore di realizzo delle rimanenze

Nel bilancio d’esercizio possiamo indicare le rimanenze secondo il costo effettivamente sostenuto per ciascuna di esse (metodo del costo specifico) oppure applicando uno dei metodi di stima ammessi dal legislatore (FIFO, LIFO o media ponderata, secondo le varianti “continua” e “a scatti”). Se perಠil costo cosଠdeterminato risultasse superiore al “valore di realizzo”, in bilancio dovremo indicare quest’ultimo, svalutando le rimanenze.

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Rimanenze: metodi di stima continui e a scatti

Nell’articolo precedente abbiamo descritto sinteticamente l’applicazione dei metodi di stima LIFO, FIFO e della media ponderata.

Quella rappresentata nell’esempio era la variante “continua”, la pi๠rigorosa, che considera separatamente i singoli carichi e scarichi; nella pratica, perà², si puಠutilizzare anche la variante “a scatti”, per ciascuno dei tre metodi di valutazione. In sostanza, si individua un arco temporale (settimana, mese, bimestre ecc.) e si considera un unico calderone di tutti i carichi avvenuti nel periodo.

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Stima delle rimanenze: LIFO, FIFO e costo medio ponderato

La dottrina aziendalistica ha “inventato” moltissimi metodi per stimare l’ammontare delle rimanenze di magazzino, ma solo tre di essi sono considerati ammissibili dal Codice Civile nella redazione del bilancio d’esercizio: il LIFO (“Last In First Out”, o “Ultimo Entrato Primo Uscito”), il FIFO (“First In First Out”, o “Primo Entrato Primo Uscito”) e il costo medio ponderato.

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Valutazione delle rimanenze di magazzino

Nella gran parte delle imprese industriali e commerciali, la valutazione delle rimanenze di magazzino èl’attività  pi๠complessa e laboriosa fra tutte quelle che sono richieste dalla redazione del bilancio d’esercizio.

Non a caso, gran parte di tale valutazione si basa su supposizioni soggettive, e per gli stessi motivi sono ben poche le poste contabili che, come questa, lasciano spazio ad abusi e stime infondate, anche e soprattutto per motivi fiscali. In effetti, gonfiare o sottostimare le rimanenze èmetodo semplice e diffuso per manovrare impunemente sul reddito.

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Contribuenti minimi: l’imposta sostitutiva sul reddito (terza parte)

Se l’imprenditore o professionista apre direttamente la sua attività  come contribuente minimo, non sorge il problema di rapportarsi col passato.
Il discorso èperಠdiverso quando il soggetto aderisce al “forfettone” in un periodo d’imposta successivo al primo. In questo caso, infatti, ci sono solitamente diverse poste di valenza fiscale ancora pendenti cui dare una sistemazione.

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Lavori in corso su ordinazione – aspetti contabili e fiscali (II)

bilancio-aziendale

Se si ritiene pi๠congruo ripartire il profitto nel corso degli anni, occorre agire sulle rimanenze di materie e semilavorati disponibili al 31 dicembre di ogni anno. La tecnica contabile pi๠diffusa èquella del “cost-to-cost”: in pratica s’ipotizza che alle rimanenze si possa attribuire un valore pari alla percentuale di ricavi complessivi uguale alla percentuale dei costi sostenuti.

Ritornando all’esempio già  descritto: immaginiamo che al termine del primo anno siano stati sostenuti per la commessa costi totali pari a trecentomila euro.

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Lavori in corso su ordinazione – aspetti contabili e fiscali (I)

impresa

Le imprese svolgono fondamentalmente due tipologie di attività : cessione di beni e prestazione di servizi. Solitamente l’impresa che cede beni sul mercato predispone uno stock pi๠o meno ampio a seconda delle previsioni sulla domanda e fa il possibile per vendere tutti i prodotti.

Altre volte, perà², prima arriva l’ordinazione del cliente e solo sulla base di quello si inizia a lavorare: in pratica il prodotto èrealizzato su misura, a seconda delle esigenze del committente. Questo avviene in numerosi campi, ma il pi๠importante ècerto quello degli appalti pubblici.

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