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Maternità  lavoratici con contratto a progetto

A partire dal 2007 le tutele previste a favore delle lavoratrici dipendenti in stato di gravidanza èstato esteso anche alle lavoratrici iscritte alla gestione separata Inps, ne deriva quindi che anche le lavoratrici con contratto a progetto hanno diritto all’astensione obbligatoria e a tutte le altre tutele previste a favore delle altre categorie di lavoratrici in gravidanza (flessibilità  del congedo obbligatorio di maternità , interdizione anticipata per gravidanza, proroga dell’astensione, ecc.). Tale beneficio spetta anche in caso di adozione o di affidamento di un minore.

REQUISITI ASSEGNO DI MATERNITà€

L’art. 66 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, prevede che le collaboratrici a progetto che fruiscono del congedo di maternità  obbligatorio hanno diritto alla proroga della durata del rapporto di lavoro per un periodo di 180 giorni, fatta eccezione per il caso in cui il contratto individuale contenga una disposizione pi๠favorevole per la lavoratrice.

PERMESSI RETRIBUITI PER ESAMI PRENATALI

Sul fronte contributivo, per poter beneficare delle tutele in tema di maternità , le lavoratrici a progetto, cosଠcome pure tutte le altre lavoratrici iscritte alla gestione separata Inps, devono effettuare un versamento della contribuzione maggiorata dello 0,50% e dovranno risultare iscritte ad altre forme previdenziali obbligatorie. E’ inoltre necessario che risultino versate almeno tre mensilità  di contributi nei dodici mesi che precedono i due mesi dalla data presunta del parto.

Per poter beneficare dell’astensione obbligatoria e della relativa indennità  ènecessario che la lavoratrice consegni alla sede Inps competente territorialmente apposita domanda utilizzando il modulo prestampato reperibile presso qualunque ufficio Inps o sul sito dell’istituto di previdenza. A tale domanda dovrà  essere allegata la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà  rilasciata dalla lavoratrice e dal committente attestante l’effettiva astensione dall’attività  lavorativa e dal certificato medico di gravidanza rilasciato dai medici del sevizio sanitario nazionale (SSN) o dall’azienda ospedaliera attestante la data presunta del parto.