Costi fissi e variabili

Fra i criteri di classificazione dei costi di produzione, uno dei pi๠importanti e conosciuti distingue fra costi fissi e costi variabili; la variabilità  cui facciamo riferimento riguarda il volume della produzione.

Ipotizziamo un’azienda che acquista una materia prima X e la trasforma nel prodotto Y per rivenderlo a terzi. àˆ chiaro, quindi, che quanto pi๠Y vogliamo realizzare, tanto pi๠X dovremo acquistare, e dunque i relativi costi aumentano al crescere della produzione.

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Quotazione stagno in forte salita

In questo 2010 sono parecchie le materie prime che vedono le proprie quotazioni crescere senza sosta; ma se i continui rincari dell’oro hanno ottenuto molta attenzione da parte dei mass-media specializzati, ci sono anche altri elementi meno conosciuti che stanno registrando incrementi di valore altrettanto ragguardevoli.

Fra gli altri, questo èil caso dello stagno. La domanda di questo metallo, infatti, non accenna a diminuire, a fronte di una produzione mondiale che non solo non cresce ma anzi tende ad abbassarsi.

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Chimica, un 2010 straordinario

Fra tutti i comparti della produzione industriale, quello che sta offrendo al momento le maggiori soddisfazioni èla chimica. Nei primi tre mesi del nuovo anno si registra un incremento della produzione di oltre il 14% rispetto al primo trimestre del 2009, mentre le previsioni su base annua indicano una crescita inferiore (7%) ma comunque decisamente ragguardevole con i tempi che corrono.

àˆ pur vero, come fanno prudenzialmente notare le associazioni imprenditoriali del settore, che il 2009 era stato un anno particolarmente sfortunato, e dunque una ripresa cosଠimperiosa era tutto sommato non imprevedibile. Ciಠnon toglie, comunque, che per le industrie italiane della chimica vi era molta attesa che le cose tornassero a girare, dopo tante traversie.

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Valore di realizzo delle rimanenze

Nel bilancio d’esercizio possiamo indicare le rimanenze secondo il costo effettivamente sostenuto per ciascuna di esse (metodo del costo specifico) oppure applicando uno dei metodi di stima ammessi dal legislatore (FIFO, LIFO o media ponderata, secondo le varianti “continua” e “a scatti”). Se perಠil costo cosଠdeterminato risultasse superiore al “valore di realizzo”, in bilancio dovremo indicare quest’ultimo, svalutando le rimanenze.

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Valutazione delle rimanenze di magazzino

Nella gran parte delle imprese industriali e commerciali, la valutazione delle rimanenze di magazzino èl’attività  pi๠complessa e laboriosa fra tutte quelle che sono richieste dalla redazione del bilancio d’esercizio.

Non a caso, gran parte di tale valutazione si basa su supposizioni soggettive, e per gli stessi motivi sono ben poche le poste contabili che, come questa, lasciano spazio ad abusi e stime infondate, anche e soprattutto per motivi fiscali. In effetti, gonfiare o sottostimare le rimanenze èmetodo semplice e diffuso per manovrare impunemente sul reddito.

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Dazi sulle materie prime

Da oltre quarant’anni l’Italia èntrata a far parte del sistema doganale comunitario: il che significa che, abolite le frontiere protezionistiche interne, i Paesi comunitari utilizzano un’unica tariffa integrata per stabilire le misure nei confronti dell’import-export da e verso i Paesi terzi, a partire dai dazi da imporre sulle importazioni.

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