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Entrate tributarie – le imposte dirette

Gli incassi erariali, degli ormai trascorsi dieci mesi del 2015, calcolati con il criterio della competenza giuridica, fanno registrare segnali positivi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Cosa èsuccesso per quel che riguarda le imposte dirette? Di quelle indirette abbiamo già  parlato.

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Avvisi di accertamento, nuove regole dal 2011

La manovra finanziaria di maggio prevedeva una serie di novità  in tema di riscossione delle imposte; dopo le modifiche subite in Parlamento, il nuovo quadro appare ormai definitivo.

Innanzitutto, le nuove regole entreranno in vigore in rapporto agli avvisi di accertamento in tema di IVA e di imposte dirette notificati ai contribuenti dal 1° luglio 2011 in poi, e con riferimento al periodo d’imposta 2007 e successivi.

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Imposte dirette e imposte indirette

pagamento delle tasse

La Costituzione stabilisce che tutti devono concorrere alle spese pubbliche in ragione della propria capacità  contributiva: in parole povere, chi ha di pi๠versa di pià¹.

In realtà , fra le varie categorie di tributi, solo le imposte riescono a riflettere la capacità  contributiva dell’individuo o dell’ente. Il gettito delle imposte, perà², supera in misura schiacciante quello delle tasse e degli altri tributi, e quindi il precetto costituzionale si puಠritenere sostanzialmente rispettato.

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Contribuenti minimi: IRAP, addizionali, studi di settore e INPS

deducibilità  spese di rappresentanza

Le semplificazioni maggiori per i contribuenti minimi si hanno nel campo delle imposte dirette. Innanzitutto, gli aderenti al “forfettone” sono totalmente esenti da IRAP: dunque, niente dichiarazione e niente versamenti.

In secondo luogo, sono esenti dalle addizionali regionali e comunali all’IRPEF, perlomeno per i redditi d’impresa o di lavoro autonomo soggetti al regime dei “minimi”: discorso diverso, naturalmente, se ci sono anche altri redditi, su cui potranno eventualmente essere calcolate le addizionali.

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Lotta senza quartiere contro l’evasione fiscale

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Sono molto positivi i risultati dell’intensificata caccia agli evasori fiscali scatenata dal corpo della Guardia di Finanza.

I dati registrati solamente nei primi cinque mesi del 2009 sono impressionanti: le Fiamme Gialle hanno scovato la bellezza di oltre tremila evasori di grandi dimensioni, milleduecento dei quali sono stati segnalati alla Procura della Repubblica per illeciti di genere penale.

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Liquidazione e imposte dirette (III)

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In tema di imposte dirette, le leggi fiscali prevedono una serie di regole sparse riferite a problemi differenti che emergono nel momento in cui una società  si avvia alla sua estinzione.
Un primo tema èquello delle perdite che dovessero presentarsi.

Le perdite preesistenti possono essere impiegate a ridimensionare l’imponibile del maxiperiodo di liquidazione secondo le regole tradizionali. Le perdite che invece sorgono all’interno delle varie frazioni del maxiperiodo sono compensabili solo all’interno del calcolo definitivo e non nei calcoli provvisori dei periodi intermedi.

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Liquidazione e imposte dirette (II)

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Da un punto di vista fiscale, la durata della liquidazione costituisce solitamente un unico maxiperiodo d’imposta.

Nell’esempio proposto nell’articolo precedente, il secondo troncone dell’anno d’avvio della liquidazione (20 aprile – 31 dicembre), insieme agli anni successivi fino alla data di chiusura della liquidazione, fissata con la cancellazione dal Registro delle Imprese, costituisce dunque un unico, grande periodo d’imposta.

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Liquidazione e imposte dirette (I)

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La liquidazione èuno di quegli eventi che producono riflessi particolari dal punto di vista fiscale, perchè producono una situazione straordinaria, come la fusione, la scissione, la trasformazione, il conferimento d’azienda e il fallimento.

Le regole stabilite per l’imposta sui redditi sono sostanzialmente comuni ai soggetti IRPEF e IRES. Innanzitutto ènecessario individuare la data d’inizio della liquidazione: secondo la legge, per i soggetti IRES essa ècostituita dalla data del verificarsi della causa estintiva, mentre per i soggetti IRPEF si prende in considerazione la data indicata nella dichiarazione IVA di variazione dati comunicata all’Agenzia delle Entrate.

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