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Compensazione IVA: l’uso dell’home banking

Nella tormentata vicenda sui crediti IVA e sulle possibilità  di compensarli, l’Agenzia delle Entrate ha emanato l’ennesima circolare (la n. 1/2010) che prende in mano e affronta le perplessità  che gli operatori ancora nutrivano sulla nuova procedura.

Con quest’ultimo intervento dell’Agenzia, si puಠritenere che il quadro sia ormai definito, anche se niente puಠescludere che la pratica operativa farà  sorgere in futuro nuove difficoltà  di interpretazione.


Ecco, dunque, cosa èstato chiarito. Il primo dubbio riguardava il fatto che le compensazioni per crediti superiori a diecimila euro nel corso dell’anno possono essere eseguite non con i comuni sistemi di home banking ma soltanto con i servizi telematici offerti dall’Agenzia delle Entrate (questo per consentire un maggiore monitoraggio).

Ebbene, èstato precisato che il discorso vale solo quando si supera tale soglia: per le compensazioni fino a diecimila euro si puಠutilizzare tranquillamente l’home banking, e questo vale non solo per chi non ha crediti superiori a diecimila euro, ma anche per chi ce li ha e deve valutare se e in che misura utilizzarli.

Cosà¬, se nel 2010 si dovesse decidere di compensare dodicimila euro, per i primi diecimila si potrà  comunque ricorrere all’home banking, dovendo invece servirsi dei canali telematici dell’Agenzia delle Entrate solo per i duemila euro rimanenti. Se invece si dovesse scegliere di compensare in tutto solo ottomila euro (anche se il credito potenzialmente a disposizione èsuperiore a diecimila), l’home banking èpi๠che sufficiente per le esigenze del contribuente.


àˆ stato inoltre stabilito che nessuna delle nuove norme entra in gioco per le compensazioni IVA su IVA (“compensazioni verticali”): percià², se si volesse compensare in F24 il credito IVA del 2009 con i debiti provvisori emergenti dalle liquidazioni del 2010, non ci sono limiti all’uso dell’home banking.