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Contadini per hobby, un segmento in crescita

Nei centri di provincia si sta sviluppando anno dopo anno il cosiddetto “hobby farming”, ossia la passione per la coltivazione.

A coltivare (èproprio il caso di dirlo) questo passatempo sono quasi sempre uomini giunti all’età  della pensione, che trascorrono gli anni di libertà  dal lavoro a portare avanti tale passione, spesso sostenendo investimenti anche ingenti.


In effetti, portare avanti un orto, un frutteto o un oliveto non èa portata di tutti. Oltre al fatto che occorre, ovviamente, avere un terreno a disposizione, èanche necessario acquistare o prendere in leasing un certo numero di attrezzature dispendiose: serre, trattori e decespugliatori portano via parecchie migliaia di euro, perlomeno a coloro che non si accontentano di portare avanti l’hobby in maniera pi๠modesta e lavorando manualmente.

Nonostante i costi, gli hobby farmers sono tuttavia in crescita, come accennato. E a loro stanno dedicando la loro attenzione i produttori di macchine agricole, che hanno subito duramente gli effetti della crisi: venire incontro ai contadini della domenica, infatti, puಠsignificare sfruttare un mercato di nicchia promettente e ancora poco valorizzato.
La linea-guida diventa dunque mettere in campo macchinari che, date le ridotte esigenze degli hobby farmers, vantino un minor numero di prestazioni ma anche un costo pi๠contenuto. E altrettanto rilevante diventa raggiungere questa nicchia di potenziali acquirenti, con una campagna promozionale mirata.


Molto meno diffuso èinvece il segmento degli allevatori per hobby. Ad eccezione dei pollai (piuttosto diffusi nei paesi minori), infatti, portare avanti un allevamento di animali appare molto pi๠impegnativo e richiede uno sforzo continuato e quotidiano rispetto ad un orto. Anche qui, tuttavia, qualcosa sembra muoversi, seppure in chiave ancora molto modesta.