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Federalberghi, il giro d’affari delle vacanze estive èdi 24,1 miliardi

Un giro d’affari pari a circa 24,1 miliardi con un incremento del +9,5% rispetto alla scorsa estate: questi i dati emersi dall’indagine Federalberghi in merito alle vacanze estiva per il 57% degli italiani, 34,5 milioni di persone, tra maggiorenni (26,5 milioni) e minorenni (8 milioni) e con un lieve incremento rispetto allo scorso anno.

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Aumenta il numero degli italiani che scelgono il Belpaese per le ferie e con l’80,2% a fronte del 78,6% dello scorso anno e aumenta il numero delle persone che andranno in ferie a settembre, con il 19,5% di presenze rispetto al 12,4% del 2017. 

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Federalberghi, attesi oltre 260 milioni di pernottamenti in estate

Oltre 260 milioni di pernottamenti, pi๠del 60% del totale annuo. Queste le incoraggianti stime in vista dell’estate secondo Federalberghi: il bilancio previsto per un lasso di tempo che va da giugno a settembre negli alberghi italiani e negli esercizi ricettivi èquanto mai positivo rilanciando una sensazione di ottimismo.

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Si sottolinea il forte incremento di presenze da parte degli stranieri e un 51,3% degli arrivi con un incremento delle presenze del 40% rispetto all’estate di dieci anni fa.

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Turismo – Meno presenze negli alberghi nell’estate del 2014 rispetto al 2013

Nel corso dell’estate 2014 il settore turistico italiano non ha mietuto i risultati sperati. Sono stati infatti meno del previsto i turisti che hanno soggiornato negli alberghi e nelle altre strutture ricettive del Belpaese, con un calo delle presenze che non si registrava da anni.  A confermarlo èstata Federalberghi, l’associazione degli albergatori, che ha sottolineato la necessità  di strategie che portino alla risoluzione del problema. 

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Crisi settore alberghiero

Il 2009 èstato un anno molto duro per il comparto turistico nazionale, e questo era noto da tempo; il vero problema èche la ripresa stenta a farsi vedere e che anche le prospettive per il 2010 sono abbastanza nere: il potere d’acquisto degli italiani e degli stranieri èancora ridotto, e un senso di generale sobrietà  spinge oggi a ridimensionare le spese non strettamente necessarie.

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