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Età  anagrafica per l’assegno sociale cambia dal 2013

L’Inps con messaggio n. 16587/2012 ha fornito alcune precisazioni in merito alle novità  riguardanti i requisiti anagrafici per poter aver diritto all’assegno sociale e alle altre prestazioni di carattere assistenziale a seguito dell’entrata in vigore della riforma delle pensioni.

In particolare, l’età  minima prevista per il riconoscimento del diritto sarà  adeguata alle aspettative di vita, pertanto sarà  ritardata di tre mesi a partire dal 1° gennaio 2013.


Di conseguenza, a partire da tale data il diritto ad usufruire dell’assegno sociale sarà  riconosciuto a coloro che, oltre ad essere in possesso dei requisiti sociali, economici e fisici, hanno anche un’età  non inferiore ai 65 anni e 3 mesi. Per coloro che inoltreranno la relativa richiesta entro il 31 dicembre 2012, invece, resta valida l’età  minima dei 65 anni.

La modifica sopra descritta, tuttavia, non ha effetti solo sull’assegno sociale ma anche sulle altre prestazioni di carattere assistenziale. Pertanto, a partire dal prossimo anno, gli assegni per l’assistenza a soggetti parzialmente invalidi, gli assegni irreversibili a soggetti non udenti e gli assegni sostitutivi della pensione d’inabilità  civile potranno essere riconosciuti e concessi esclusivamente a tutti quei soggetti che, oltre ad essere in possesso dei requisiti sociali, economici e fisici, hanno un’età  compresa tra i 18 e i 65 anni e tre mesi.

Avendo la nuova normativa introdotto una modifica dell’età  non fissa ma commisurata alle aspettative di vita, il requisito anagrafico varierà  anche nel corso dei prossimi anni. Inoltre, dal 1 gennaio 2018 il requisito anagrafico richiesto subirà  un’ulteriore variazione, in quanto sarà  maggiorato di 12 mesi oltre all’incremento delle aspettative di vita.