Ecco le nuove regole dell’Imposta Municipale Unica

Ecco le nuove regole dell'Imposta Municipale Unica

Il decreto cosiddetto Enti Locali (ovverosia il dl 174/2012 recante “Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonchè ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012”), recentemente entrato in vigore grazie all’azione del Governo Monti, avrebbe altresଠreso operative le modifiche all’Imposta Municipale Unica e, in particolar modo, i nuovi requisiti per l’applicazione dell’Imposta Municipale Unica anche e soprattutto in relazione agli immobili detenuti da enti non commerciali piuttosto che detenuti per scopi non commerciali.

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Black list, arrivano le istruzioni

A pochi giorni dal 2 novembre, e cioèdalla prima scadenza per il nuovo adempimento fiscale introdotto dal legislatore (la comunicazione delle operazioni intercorse con clienti e fornitori residenti nei Paesi a fiscalità  privilegiata contenuti in apposite “black list”), ecco che finalmente l’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 53/2010 ha chiarito una pluralità  di dubbi espressi dagli operatori.

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Indagine UE sulle agevolazioni fiscali alla Chiesa

Un tema su cui si ritorna periodicamente a parlare concerne le agevolazioni fiscali di cui godono gli enti che, a vario titolo, sono legati alla Chiesa cattolica.

Varcati i confini nazionali, perà², della questione si sta interessando ai massimi livelli anche l’Unione Europea: ancora una volta èmessa sotto accusa la possibile violazione delle norme di libera concorrenza. Come noto, infatti, le aziende che operano nel territorio comunitario devono essere poste nelle stesse condizioni da parte delle leggi dei vari Stati.

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Cinema: credito d’imposta per il digitale

Il ministero dei Beni Culturali ha provveduto a pubblicare in Gazzetta Ufficiale due decreti che offrono un sostegno fiscale agli esercenti attività  cinematografiche: esaminiamoli.

Il primo ha la funzione di agevolare il passaggio verso la tecnologia digitale per tutti coloro che svolgono attività  di esercizio cinematografico, inclusi gli enti non commerciali: non solo i cinema in senso stretto, dunque, ma anche le sale parrocchiali o le associazioni culturali.

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Intra 12 e 13, i modelli definitivi

Intrastat Logo

àˆ stata pubblicata la versione definitiva dei modelli di comunicazione delle operazioni intracomunitarie (Intrastat 2010) denominati “Intra 12” e “Intra 13”.

Come èormai noto, tutti gli acquisti e le cessioni di beni e, dal 2010, anche di servizi eseguiti fra imprese e professionisti italiani e fornitori e clienti residenti in altri Paesi membri dell’Unione Europea devono essere comunicati all’Agenzia delle Dogane in via telematica.

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Intrastat 2010 novità 

Fra le norme comunitarie che in questi giorni sono in corso di recepimento nella legislazione italiana, le regole relative al sistema Intrastat stanno creando parecchie preoccupazioni agli operatori, alle prese con scadenze pressanti senza avere gli strumenti per rispettarle.

Fino al 2009, tutte le cessioni e gli acquisti di beni da e verso operatori comunitari andavano comunicati periodicamente all’Agenzia delle Dogane, con i modelli INTRA. La periodicità  era mensile, trimestrale o annuale secondo il volume delle operazioni intracomunitarie, e l’invio poteva avvenire telematicamente o presentando il modello cartaceo.

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Il contenuto del modello EAS (quinta parte)

Nel rigo 35 del modello EAS, si chiede conto della forma adottata per l’atto costitutivo, scegliendo fra le tre indicate dall’art. 148 TUIR: atto pubblico, scrittura privata autenticata e scrittura privata non autenticata.

Comunque sia, per ottenere i relativi benefici fiscali, l’atto deve essere stato registrato: occorre dunque indicare la data di registrazione, numero e serie attribuiti e il codice catastale del Comune in cui si trova l’ufficio del Registro coinvolto.

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Il contenuto del modello EAS (terza parte)

Le altre domande contenute nel terzo riquadro del modello EAS sono pi๠complesse da gestire, e non èpossibile cavarsela soltanto rispondendo “Sà¬â€ o “No”.

Nel quinto rigo, ad esempio, èrichiesto se l’ente costituisce una semplice articolazione di un’altra e pi๠grande associazione, specificandone in tal caso il relativo codice fiscale. Il rigo 7, invece, vuole sapere se per prendere le varie decisioni gli associati sono sentiti individualmente oppure convocati tutti insieme.

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Il contenuto del modello EAS (Seconda Parte)

Modello-EAS

Dopo aver esaminato il contorno, vediamo ora di analizzare nel dettaglio il cuore del modello EAS, ovverosia il terzo riquadro, nel quale occorre indicare i dati utili all’Agenzia delle Entrate per saperne di pi๠sull’ente, sui suoi scopi e sulle sue dimensioni, al fine di facilitare i controlli contro l’evasione fiscale.

Come accennato, si tratta di dichiarazioni sottoscritte dal rappresentante legale su natura e organizzazione dell’ente, suddivise in trentotto righi, che costituiscono un autentico questionario.

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Il contenuto del modello EAS (Prima Parte)

Modello-EAS

Il modello per la comunicazione dei dati rilevanti degli enti associativi ècomposto di due sole pagine, in cui sono contenuti sei distinti riquadri.

Nel primo riquadro l’ente si presenta: occorre dunque indicare il codice fiscale, il numero di partita IVA, la denominazione sociale, l’indirizzo della sede legale, la data di costituzione e la data d’effettivo inizio dell’attività .

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I termini per la spedizione del modello EAS

spedizione

Il decreto anticrisi, che per primo introdusse l’obbligo del censimento fiscale di tutti gli enti associativi, èntrato in vigore il 29 novembre 2008.

Il modello EAS, rilevante per la comunicazione dei dati, deve essere inviato secondo una tempistica piuttosto varia.

Innanzitutto, per gli enti già  esistenti alla citata data di entrata in vigore del DL anticrisi, la scadenza per la trasmissione telematica èquella del prossimo 30 ottobre.

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Scatta il censimento delle associazioni

L’articolo 148 del DPR 917/1986 (Testo Unico dell’Imposta sui Redditi) stabilisce che per gli enti non commerciali le quote associative, i corrispettivi e i contributi comunque denominati non costituiscano base imponibile, e dunque non siano soggetti a tassazione.

Gli enti non commerciali consistono in tutte le organizzazioni private di ogni genere ad eccezione delle società  (dunque, principalmente le associazioni, ma non soltanto), le quali non svolgano in maniera esclusiva o principale un’attività  d’impresa, oppure che la esercitino solo in via secondaria, per raccogliere fondi destinati a sostenere l’attività  istituzionale.

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