Circolare 18/2010 sulle vendite immobiliari

Fra le norme antielusive introdotte dal viceministro Visco nel 2006, una andava a modificare l’articolo 39 del DPR 600/1973 e l’articolo 54 del DPR 633/1972, che analizzavano le questioni legate agli accertamenti sulle vendite di immobili, rispettivamente sotto il profilo delle imposte dirette e dell’IVA.

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Cessioni di beni per cui non fu detratta l’IVA (seconda parte)

iva

Abbiamo accennato alle ipotesi di indetraibilità  soggettiva dell’IVA e alla percentuale di detrazione ammessa per chi fattura operazioni esenti da imposta: pensiamo, ad esempio, ad un medico.

Senza scendere nei complessi calcoli e modalità  di applicazione del pro-rata di deducibilità , diciamo sinteticamente che se egli emette fatture esenti da IVA per il 90% del suo complessivo volume d’affari, allora egli detrarrà  l’IVA sugli acquisti solo per il 10%.

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Cessioni di beni per cui non fu detratta l’IVA (prima parte)

euro

Alcune norme fiscali sono molto tecniche, e in genere non sono molto rilevanti per i non addetti ai lavori. La regola che analizziamo oggi, perà², pur essendo piuttosto complessa, ha un raggio d’applicazione che capita frequentemente nella vita di imprese e professionisti, ed èbene dunque chiarire qualche aspetto.

Talvolta al soggetto passivo capita di rivendere a terzi un bene strumentale per il quale, a suo tempo, l’IVA non era stata detratta (totalmente o parzialmente). La successiva cessione di questo bene va assoggettata all’imposta sul valore aggiunto oppure no?

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Contribuenti minimi: l’imposta sostitutiva sul reddito (sesta parte)

tasse

Un’ultima questione correlata ai calcoli per la base imponibile riguarda l’eventuale versamento della rettifica sull’IVA detratta, ai sensi dell’articolo 19-bis-2 del DPR 633/1972, di cui abbiamo trattato in un articolo precedente della nostra guida.

Ebbene, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che essa costituisce a tutti gli effetti un costo per il contribuente, che quindi potrà  portare l’ammontare della rettifica in deduzione della base imponibile secondo, ancora una volta, il criterio di cassa. Va ricordato che anche questa rettifica puಠessere pagata ratealmente, con tutte le relative conseguenze.

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Contribuenti minimi: le rettifiche imposte dall’articolo 19-bis-2

soldi

Una delle regole pi๠complicate della già  non facilissima legge IVA (DPR 633/1972) ècontenuta nell’articolo 19-bis-2 e va applicata da tutti coloro che, per un qualunque motivo, si trovano a dover modificare da un esercizio all’altro le regole adottate sulla detraibilità  dell’IVA sugli acquisti, rettificando le detrazioni già  eseguite qualora si verifichino dei fatti nuovi che cambino le regole del gioco.

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L’accesso a casa del contribuente deve essere motivato

amministrazione-finanziaria

I funzionari dell’Amministrazione Finanziaria, e in particolare gli aderenti al corpo della Guardia di Finanza, hanno il potere di accedere presso i locali dove èsercitata un’attività  d’impresa, d’arte o di professione al fine di eseguire le indispensabili verifiche fiscali “sul campo”.

Il discorso diviene perಠmolto pi๠complesso quando si tratta di andare ad acquisire elementi di indagine direttamente presso la residenza del contribuente: la Costituzione, infatti, stabilisce a chiare lettere che la forza pubblica puಠaccedere nelle abitazioni private solo in presenza di un mandato del giudice.

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Spese di spedizione delle fatture

posta20prioritaria2010-01-04

Quello delle spese legate all’invio delle fatture èun tema dibattuto da molti anni. Molti fornitori, infatti, addebitano al cliente un piccolo contributo (solitamente pari a qualche decina di centesimi) a titolo di rimborso per le spese di spedizione. L’esempio tipico èquello delle bollette inviate da molte compagnie telefoniche o elettriche.

In realtà , perà², l’articolo 21 della legge IVA (DPR 633/1972) stabilisce che le spese di emissione della fattura non sono mai addebitabili al cliente.

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La fattura dalla A alla Z (seconda parte)

Il requisito cosiddetto “geografico” presenta le conseguenze pi๠complesse, se analizziamo le operazioni che si svolgono a cavallo di pi๠Paesi.

Innanzitutto, occorre distinguere le operazioni di importazione ed esportazione dagli acquisti e cessioni intracomunitarie: con le prime si fa riferimento alle operazioni a cavallo fra l’Italia e uno Stato extracomunitario, mentre nelle seconde èinvece coinvolto un’altra nazione membro della UE.
La legge definisce operazioni imponibili le importazioni, da chiunque siano effettuate (inclusi i privati cittadini), mentre le cessioni all’esportazione costituiscono una categoria a sè stante, le “non imponibili”.

Al momento, gli acquisti intracomunitari sono assimilati alle importazioni, mentre le cessioni intracomunitarie sono associate alle esportazioni.

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La fattura dalla A alla Z (prima parte)

à‰ il documento fiscale di gran lunga pi๠importante, fondamentale tanti ai fini IVA che dell’imposta sui redditi. Alcuni documenti nascono come sue varianti semplificate (la ricevuta fiscale, lo scontrino…), per la redazione di altri i dati delle fatture sono elementi indispensabili (i registri, le dichiarazioni…).

Nonostante questo, sulle modalità  di emissione e sul contenuto delle fatture sono diffusi molti dubbi, e non di rado accade di vedere errori grossolani nella loro compilazione.
Appare dunque utile una guida sulla redazione della fattura, al fine di sgombrare il campo dai dubbi. Poichè la fattura èdescritta dal Testo Unico dell’Imposta sul Valore Aggiunto (DPR 633/1972), sembra necessario offrire alcune definizioni di base.

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