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Modifiche in vista per il nuovo regime dei Minimi, quali sono?

Siccome il regime forfetario non appare affatto conveniente per un gran numero di partite IVA, èstata chiesta l’introduzione di una serie di modifiche che rendano questo regime fiscale, ormai obbligatorio, effettivamente “agevolato”.

Quello che si chiede èla possibilità  di restare nell’aliquota al 5% (vecchio Regime dei Minimi) per tutto il 2015, introducendo anche dei tetti di reddito pi๠equi. In effetti le partite IVA, come si sente in questi giorni, per ammissione dello stesso governo Renzi, èuna delle categorie di lavoratori pi๠svantaggiata dalla legge di Stabilità .

Per questo si chiede una revisione del sistema fiscale forfetario cosଠcome si chiede uno stop agli aumenti dell’aliquota per i contributi previdenziali. Si potrebbe arrivare a qualche nuova conclusione a partire già  da febbraio visto che èprevisto un nuovo Consiglio dei Ministri che dovrebbe discutere anche di come cambiare il Regime dei Minimi entro la fine del mese.

L’obiettivo delle modifiche deve essere comunque quello di agevolare i giovani professionisti penalizzati dalla nuova aliquota al 15% rispetto a chi voleva quella al 5%. Si discute anche dei tetti dei ricavi che con la nuova legge variano sulla base delle diverse categorie di professionisti. Le categorie sono descritte dai codici ATECO e i tetti dei ricavi vanno da 15 a 40 mila euro. Il PD propone di mettere una soglia minima di 30.000 euro per tutti e la proposta ègià  in commissione Finanze alla Camera.

Il prossimo 20 febbraio, nel Consiglio dei ministri, si potrebbe poi discutere dei decreti attuativi della delega fiscale ma questa èsoltanto una speranza condivisa anche dal premier.