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Riforme pensioni: Amato, Dini e Prodi

Un interessante riepilogo di Repubblica, spiega come sono cambiate le pensioni da qualche decennio a questa parte, sempre a suon di riforme. Si va dalla riforma Amato alla riforma Fornero che èstata addirittura dichiarata illegittima. Soffermiamoci sui cambiamenti apportati da Amato, Dini e Prodi. 

In questi giorni si sente tanto parlare dell’introduzione del part-time agevolato per tutti i lavoratori del settore privato che entro il 2018 matureranno i requisiti per andare in pensione. Un altro tassello verso la tanto agognata riforma pensionistica. In fondo da sempre, i governi, oscillano tra riforme economiche, del lavoro e delle pensioni. I primi ad introdurre novità  in un sistema quasi “stantio” furono Amato, Dini e Prodi, rispettivamente nel 1992, nel 1995 e nel 1997. Ecco il riepilogo a proposito di Repubblica.it

Gratuità  conti correnti pensionati messa a rischio

 

Riforma Amato 1992. Per garantire la sostenibilità  del sistema, il governo decide il graduale incremento dell’età  pensionabile da 55 a 60 anni per le donne e da 60 a 65 per gli uomini portando la contribuzione minima da 15 a 20 anni. Per la prima volte compare il divieto parziale di cumulo tra pensione e redditi da lavoro autonomo. Un anno dopo nasce la previdenza complementare.

Riforma Dini 1995. Si passa dal sistema retributivo a quello contributivo (l’assegno si calcola sulla base di quando versato durante la carriera lavorativa) per quanti abbiano iniziato a lavorare dal primo gennaio 1996. Compare la soglia minima dell’età  anagrafica da abbinare ai 35 anni di contribuzione per avere la pensione di anzianità . Vengono tagliati gli importi delle pensioni di invalidità  e di reversibilità  sulla base dei reali redditi dichiarati. Con il sistema contributivo l’importo della pensione annua si calcola moltiplicando il montante contributivo per il coefficiente di trasformazione relativo all’età  del lavoratore alla data di decorrenza della pensione. I coefficienti di trasformazione dipendono dalle aspettative di vita e ne èprevista la revisione periodica.

Riforma Prodi 1997. Il taglio dei costi, questa volta, èdettato dalla necessità  di agganciare l’Italia all’Eurozona per entrare nella moneta unica come fondatore. Il governo dell’Ulivo, quindi, aumenta i requisiti di accesso alla pensione di anzianità  per i lavoratori autonomi e dopo aver parificato i pensionamenti anticipati della Pa alle pensioni di anzianità  erogate dall’Inps decide anche il blocco della rivalutazione dei trattamenti superiori a 5 volte minimo.