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Fac-simile dimissioni collaboratore domestico

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Il collaboratore domestico, in quanto lavoratore, ètenuto a rispettare anche esso i termini di preavviso di dimissioni nei confronti del proprio datore di lavoro. Deve infatti premurarsi di comunicare la sua intenzione di lasciare l’impiego in tempo debito al datore di lavoro per consentire allo stesso di organizzarsi e provvedere alla sua sostituzione.

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Foto | Marty Melville/Getty Images News/Getty Images

Revisione legge sul lavoro

licenziamento

Il Governo Letta èfinalmente riuscito ad approvare in via definitiva il noto decreto lavoro, che nelle intenzioni dello stesso esecutivo avrà  il compito di stimolare l’occupazione e favorire le assunzioni da parte delle imprese, che come proprio riferଠalcune settimane fa lo stesso Premier non hanno pi๠scuse per non assumere ed aumentare il numero dell’organico.

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Preavviso contratto metalmeccanici

lavoro assunzioni

In caso di lavoro con contratto a tempo indeterminato èprevista una precisa procedura da seguire per  comunicare all’azienda le proprie dimissioni volontarie oppure nel caso in cui l’azienda stessa intenda comunicare il licenziamento del lavoratore. Il primo step consiste nella realizzazione di una lettera firmata che deve essere successivamente consegnata alla controparte completa di firma autografa. Deve essere inoltre concesso il periodo di preavviso all’altra parte.

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Cause di annullamento delle dimissioni

Le dimissioni rassegnate dal lavoratore dipendente possono essere annullate con ricorso al giudice in determinati casi espressamente previsti dalla legge.

Figura tra questi il caso delle dimissioni rassegnate da un lavoratore in stato di incapacità  naturale, oppure rese dal lavoratore in stato di incapacità  di intendere e di volere, ai sensi di quanto previsto dall’art. 428 del codice civile.

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Convalida dimissioni e risoluzione consensuale da luglio 2012

In virt๠dell’entrata in vigore della riforma del lavoro, a partire dal 18 luglio 2012 le dimissioni volontarie del lavoratore e la risoluzione consensuale del contratto di lavoro devono essere necessariamente convalidate per diventare efficaci.

In altre parole, nei due casi sopra indicati deve essere seguita una procedura analoga a quella che fino a prima dell’entrata in vigore della riforma del lavoro era prevista in caso di dimissioni della lavoratrice in stato di gravidanza o durante il primo anno di vita del bambino.

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Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo èsempre valido

Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo èsempre valido

Sentenza storica della Corte di Cassazione, la numero 11.465 di lunedଠ9 luglio 2012, poichè avrebbe nuovamente ribadito come tutti i licenziamenti, se opportunamente giustificati da un validissimo motivo oggettivo, non possano in alcun modo mai venir invalidati da un giudice poichè quest’ultimo, come spiegato dalla Corte di Cassazione, semplicemente non potrebbe in alcun caso mai schierarsi contro la decisione del datore di lavoro.

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Lettera di dimissioni socio cooperativa

Per quanto riguarda le cooperative, in materia di dimissioni del socio occorre far riferimento a quanto stabilito in merito dallo Statuto.

Se lo Statuto prevede che il socio possa recedere mediante una semplice lettera di dimissioni, dunque, questi deve rassegnare le sue dimissioni inviando una lettera in cui specifica la volontà  di recedere sia dal rapporto lavorativo che da quello associativo, i motivi che hanno portato a tale decisione e le richieste avanzate nei confronti della cooperativa stessa.

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Calcolo periodo di preavviso

Il periodo di preavviso deve essere dato dal datore di lavoro in caso di licenziamento oppure dal lavoratore in caso di dimissioni, fatta eccezione per le ipotesi di licenziamento per giusta causa e di dimissioni per giusta causa.

I giorni di preavviso che devono essere dati dalla parte recedente sono stabiliti dal contratto collettivo di riferimento e variano sia in base alla qualifica del lavoratore che in base alla sua anzianità .

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Dimissioni del lavoratore incapace illegittime

La lettera di dimissioni firmata dal lavoratore in un momento in cui questi risultava incapace di intendere e di volere èdel tutto illegittima e priva di efficacia.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 17977 del 1° settembre 2011, nella quale viene precisato che per aversi incapacità  di intendere e di volere del lavoratore non ènecessario che questi risulti privo delle facoltà  intellettive e volitive ma èsufficiente che tali facoltà  risultino diminuite in maniera tale da pregiudicare la consapevolezza dell’azione che sta per compiere.

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