Foto | Johannes Eisele/AFP/Getty Images

Fac-simile denuncia di mobbing

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Proprio nei luoghi di lavoro possono avvenire episodi di mobbing, ossia una serie di comportamenti violenti che vengono perpetrati da un gruppo di persone nei confronti di una persona in particolare, che viene presa di mira con una serie di angherie, vessazioni, umiliazioni e che se condotti dall’alto possono portare nelle aziende e nelle imprese anche al demansionamento. Tutto ciಠèstato codificato come reato da parte del nostro ordinamento giuridico e il modello sottostante rappresenta il fax-simile di una denuncia per mobbing.

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Demansionamento legittimo se mansioni inferiori non prevalgono

La normativa attualmente in vigore sancisce il divieto di adibire il lavoratore a mansioni inferiori a quelle per le quali èstato assunto, fatta eccezione per le deroghe al divieto di demansionamento esplicitamente previste.

Al riguardo, tuttavia, la Corte di Cassazione con la sentenza n. 4301 del 22 febbraio 2013 ha sancito la possibilità  di adibire un lavoratore dipendente a mansioni inferiori, purchèrisulti prevalente l’espletamento di quelle corrispondenti al suo livello di inquadramento.

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Demansionamento e onere della prova

La normativa attualmente in vigore prevede il divieto di demansionamento del lavoratore dipendente, in altre parole il datore di lavoro non puಠassegnare ad un suo dipendente mansioni di livello inferiore rispetto a quelle per le quali èstato assunto, fermo restando alcune specifiche eccezioni (si veda “deroghe al divieto di demansionamento“).

Qualora l’imprenditore agisca in violazione di tale divieto, il lavoratore dipendente non solo ha il diritto di rifiutarsi di svolgere le mansioni di livello inferiore senza il rischio di incorrere in sanzioni disciplinari, ma puಠanche agire in giudizio nei confronti del datore di lavoro per ottenere un risarcimento danni.

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Deroghe al divieto di demansionamento

La normativa attualmente in vigore prevede il divieto di demansionamento, in altre parole il datore di lavoro non puಠadibire il lavoratore dipendente a mansioni di livello inferiore rispetto a quelle per le quali èstato assunto, neanche nel caso in cui tale demansionamento venga effettuato in attuazione di accordi collettivi.

Da tale divieto deriva il legittimo rifiuto del lavoratore allo svolgimento di mansioni inferiori senza che ciಠcomporti il rischio di incorrere in sanzioni disciplinari, nonchè il suo diritto alla restituzione delle mansioni originarie o equivalenti, oppure in alternativa al risarcimento del danno causato alla sua professionalità .

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Risarcimento danno non patrimoniale per demansionamento

L’art. 2103 del codice civile stabilisce l’illegittimità  del demansionamento affermando che il lavoratore non puಠessere adibito a mansioni di livello inferiore rispetto a quelle per le quali èstato assunto.

Nel caso in cui il datore di lavoro agisca in violazione di tale norma, dunque, il lavoratore èlegittimato ad intraprendere un’azione legale finalizzata ad ottenere un risarcimento del danno subito. Tale risarcimento, tuttavia, come stabilito dalla sentenza n. 19413 emessa dalla Corte di Cassazione in data 23 settembre 2011, puಠessere non solo di natura patrimoniale ma anche di natura non patrimoniale.

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Risarcimento demansionamento o dequalificazione

L’art. 2103 del Codice Civile sancisce l’illegittimità  dell’assegnazione di mansioni inferiori da parte del datore di lavoro nei confronti del lavoratore. Qualora il datore di lavoro agisca in violazione di questa norma, infatti, il lavoratore puಠrifiutarsi di compiere la prestazione senza dar luogo al cosiddetto “sciopero delle mansioni“, inoltre èlegittimato a ricevere un risarcimento del danno e a presentare dimissioni per giusta causa.

La Corte di Cassazione, tuttavia, con la sentenza n. 5237 del 4 marzo 2011 ha stabilito che in caso di demansionamento o dequalificazione professionale, il riconoscimento del diritto del lavoratore al risarcimento del danno professionale, biologico o esistenziale non ricorre automaticamente.

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