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Benzinai low-cost in espansione

benzina low cost

Sebbene non sia ancora stato eseguito un censimento ufficiale, si stima che siano in continua crescita i rifornitori di carburante non appartenenti ad alcuna compagnia nazionale od estera, bensଠi cui titolari lavorano per conto proprio.

Come tendenza generale, essi offrono la benzina e gli altri servizi ad un prezzo inferiore rispetto alle grandi marche.


Federconsumatori ha provato a redigere una stima di massima, ritenendo che essi siano attualmente circa trecento, e che la Regione in cui siano pi๠numerosi sia sorprendentemente una delle meno popolate, e cioèle Marche, con trentasei unità . Il fenomeno, in generale, èpi๠diffuso nel Centro-Nord, mentre èquasi sconosciuto nel Meridione e nelle Isole.

Benchè il loro numero sia comunque molto risicato (le pompe di benzina totali sono oltre ventimila), la loro crescita costante nell’ultimo anno èin ogni caso da non sottovalutare a partire anche dalle pompe nei supermercati.


Le associazioni dei consumatori ritengono che se le cosiddette “pompe bianche” fossero intorno al dieci percento del mercato, si creerebbe una competizione virtuosa che coinvolgerebbe anche le grandi società  e porterebbe il prezzo dei carburanti ad abbassarsi di almeno dieci centesimi al litro.

Federconsumatori chiede al Governo di agevolare l’espansione dei benzinai indipendenti, permettendo loro per esempio di esercire anche in autostrada (dove i prezzi sono ingiustificatamente maggiorati) e poi di accelerare sulla libera compravendita di carburanti nei supermercati e negli ipermercati.

Nel settore dei derivati del petrolio, infatti, il grado di concorrenzialità  appare oggi ancora molto scarso. Come se non bastasse, incalza l’associazione Adiconsum, molti gestori non rispettano l’obbligo di esporre i prezzi in vigore sulla colonnina del carburante, rendendo ancora pi๠difficile per il cittadino fare la scelta pi๠conveniente.