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Traffico dei container in forte crescita

Secondo tutte le stime fornite da svariati analisti, con il mese di settembre 2010 la crisi globale sarà  stata messa definitivamente alle spalle, perlomeno per quanto riguarda il traffico internazionale delle merci: per settembre, infatti, èprevisto il ritorno ai livelli pre-crisi.

E poichè, prima della catastrofe economica, il settore mostrava segnali ininterrotti di crescita, èauspicabile una nuova primavera per il comparto.


In realtà , la situazione italiana si trova spaccata in due. Se a volare, infatti, sono soprattutto i porti del Nord Italia, a partire da La Spezia (+21,7% fra gennaio e giugno del 2010) e Genova (+11,9%) e con risultati lusinghieri anche per Trieste e Livorno, i porti del Sud soffrono ben maggiori difficoltà , come dimostra il caso di Taranto, un tempo scalo fiorentissimo e che a giugno ha segnato un tragico -26,9% rispetto a dodici mesi prima.

La differenza sta nella diversa funzione dei porti commerciali. Gli scali del Centro-Nord fungono per lo pi๠da destinazioni finali: le merci sbarcano e si dirigono verso i mercati italiani ed europei; i porti meridionali, invece, sono specializzati nel transhipment (il trasferimento dei container dalle grandi imbarcazioni transoceaniche ai natanti minori per il traffico nel Mediterraneo). E nel transhipment, sfortunatamente, la concorrenza dei porti nordafricani èdivenuta temibilissima, a causa dei costi nettamente minori.


Comunque sia, la ripresa complessiva del traffico dei container ètestimoniata anche dal notevole rincaro del costo del noleggio degli stessi. Nei tempi di crisi nera, c’erano container da buttare, mentre ora sono di colpo divenuti ambitissimi. Basti dire che per la tratta Mediterraneo – Nordamerica il costo èsalito a 1.800 dollari dai 700 dell’estate 2009, e per la rotta Mediterraneo – Estremo Oriente si èvolati da 500 a 3.000 dollari.

Fonte: Il Sole 24 Ore