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Studi di settore, notai e farmacisti i pi๠ricchi, commercianti i pi๠poveri

Tempi duri per i commercianti. Secondo gli studi di settore, sono loro i lavoratori autonomi con il reddito pi๠basso (che ammonta a 22.510 euro) come confermano i dati del 2016 diffusi dal Dipartimento delle finanze relativi al periodo d’imposta 2015. Insomma, il lavoro autonomo e d’impresa si conferma essere fra quello con i redditi molto bassi. 

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All’opposto restano gli studi notarili, con un reddito medio di 244.000 mila euro, e le farmacie, con 116 mila euro, ma anche una buona fetta di professionisti che includono commercialisti (60mila euro), avvocati (con 49mila euro), consulenti finanziari.

 

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Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti online sul sito INPS

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Con il messaggio n. 5769 del 2 aprile 2012, l’INPS ha reso nota la disponibilità  sul proprio sito di un nuovo strumento online, il “Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti”, grazie al quale i titolari iscritti alle gestioni autonome degli artigiani e degli esercenti attività  commerciali potranno consultare, tramite un unico canale d’accesso ed in tempo reale, i dati contenuti negli archivi gestionali dell’Istituto cosଠda avere una visione d’insieme della propria posizione assicurativa e previdenziale.

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Contributi INPS 2010 per artigiani e commercianti

Sulla base del tasso d’inflazione e delle leggi vigenti, l’INPS ha provveduto ad aggiornare per l’anno 2010 i valori della contribuzione dovuta dai soggetti iscritti nella gestione IVS, prevista per coloro che esercitano attività  artigianali e commerciali; quest’ultimo termine va inteso nel senso pi๠ampio, finendo per ricomprendere quasi tutte le figure imprenditoriali.

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Studi di settore 2007: risultati finali

In attesa di decidere se e in quale maniera rivendere sul mercato i dati statistici di dettaglio, la società  che cura gli studi di settore per conto dell’Agenzia delle Entrate, la SOSE, ha diffuso i risultati generali ricavati dalle comunicazioni allegate ad UNICO 2008, riferite al periodo d’imposta 2007.

I contribuenti sottoposti agli studi sono stati 3.734.932, di cui il 68% sono persone fisiche, il 18% sono società  di persone e il 14% sono società  di capitali e altri soggetti IRES.

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Aiuti dal Comune per le piccole imprese

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Anche se comincia ad intravedersi la luce in fondo al tunnel della crisi dei consumi, i piccoli negozi cittadini continuano a dibattersi nell’affanno.

I dati dell’Istat, infatti, hanno già  iniziato a segnalare qualche inversione di tendenza nel mondo della grande distribuzione, ma per i piccoli esercenti il discorso èben diverso.

D’altro canto, già  da molti anni per loro i problemi erano notevoli già  da ben prima dell’abbattersi della crisi globale, proprio a causa della concorrenza di supermercati, centri commerciali e hard discount.

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