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Molestie sul lavoro, come difendersi

Una recente indagine dell’Istat ha evidenziato un notevole incremento delle molestie a sfondo sessuale nei luoghi di lavoro.

I comportamenti pi๠diffusi sono: battute allusive, linguaggio volgare, apprezzamenti piuttosto espliciti e richieste esplicite subordinate nella maggior parte dei casi alla promessa di un miglioramento della posizione lavorativa. Nei casi pi๠gravi il molestatore compie delle vere e proprie manifestazioni fisiche, sia esplicite che celate da altri gesti, ad esempio un finto inciampo.


In caso di molestie le ripercussioni possono essere devastanti, tanto che in alcuni casi le donne molestate decidono di abbandonare il lavoro. Nella maggior parte dei casi si registra un calo della produttività , un aumento delle assenze per malattia, un calo della concentrazione e quindi un incremento di errori e incidenti, nonchèuna situazione generale di stress che si ripercuote anche nella sfera privata.

In Italia non esiste una specifica legge che tutela questa fattispecie, l’unica normativa di riferimento èl’art. 660 del Codice Penale che punisce con una contravvenzione il reato di molestia, piuttosto generico. L’art. 2087 del Codice Civile prevede invece l’obbligo del datore di lavoro di adottare tutte le misure necessarie a tutelare l’integrità  fisica e la personalità  morale dei prestatori di lavoro.

Le donne vittime di molestie sul luogo di lavoro, tuttavia, possono rivolgersi ai determinati enti: il centro antiviolenza del luogo, da contattare anche solo per avere dei chiarimenti o per chiedere consiglio; i Comitati per le Pari Opportunità  e che hanno il compito di risolvere il problema delle molestie sessuali sul posto di lavoro; le varie associazioni a tutela delle donne; i sindacati di categoria.