Scendono i costi dei conto correnti

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I  costi medi per il mantenimento di un conto corrente sono scesi ulteriormente durante l’ultimo anno. La spesa per mantenere un conto è stata pari a 101 euro nel 2012, che rappresenta quindi una diminuzione di 4,80 euro rispetto all’anno precedente e di ben 9,20 euro in meno rispetto al 2010. I costi sullo scoperto di conto e quelli per i finanziamenti in conto corrente si attestano al livello di 86,90 euro. Le cose cambiano per coloro che hanno aperto un conto lo scorso anno; infatti i costi sono nettamente inferiori.

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Nuove regole per agenti e mediatori creditizi

Il recente decreto legislativo n. 141/2010 rivede in gran parte la disciplina del sistema del credito vigente in Italia, sia per recepire una direttiva europea in materia, sia per aggiornare la nostra normativa, incrementando i diritti dei consumatori e fissando controlli pi๠stringenti nei confronti degli operatori.
Iniziamo, dunque, una piccola incursione fra le modifiche introdotte dal decreto, cominciando dalla revisione delle norme previste per le figure intermedie: agenti e mediatori del credito.

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Forte crescita dei depositi bancari

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Secondo un’indagine diffusa dal centro studi della Banca d’Italia, nel pieno della crisi gli italiani hanno riscoperto il valore della liquidità .

Si èdunque registrato un notevole incremento delle somme tenute a disposizione presso la propria banca di fiducia, principalmente sotto forma di conti correnti e libretti di risparmio, a discapito degli investimenti in titoli di Stato, azioni, obbligazioni e fondi patrimoniali vari.

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Forte incremento del pagamento elettronico

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La Banca d’Italia ha diffuso i risultati di un’indagine statistica che mette in luce quanto i metodi innovativi di pagamento si stiano affiancando e sostituendo a quelli tradizionali, tanto per gli importi di grosso calibro quanto per le piccole spese di tutti i giorni.

I dati sono riferiti ai primi sei mesi dell’anno in corso. I bonifici eseguiti sono stati complessivamente circa 597 milioni: di questi, pi๠di un terzo (circa 190 milioni) sono stati compiuti non presso lo sportello bancario o postale bensଠcon i sistemi telematici di remote banking o tramite sportelli automatici.

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Il debito pubblico sale, le entrate tributarie scendono

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Il Bollettino delle statistiche macroeconomiche dalla Banca d’Italia segnala nuovi e preoccupanti dati sullo stato di saluto dell’economia pubblica.

Innanzitutto, infatti, si nota la crescita in valore assoluto del debito pubblico: a marzo 2009 si ètoccata la quota di 1.741.275.000.000 euro, pari a ben trentaquattro miliardi in pi๠rispetto soltanto al mese precedente.

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Progressivo impoverimento dei lavoratori

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Una cosa èla percezione comune, spesso deviata da fattori soggettivi, e un’altra sono le statistiche ufficiali: ma ora che anche la Banca d’Italia lo ha confermato, la sensazione di generale impoverimento di impiegati ed operai non puಠpi๠essere considerata una chiacchiera da bar.

Il Centro Studi della nostra Banca Centrale, infatti, ha pubblicato i risultati di un’approfondita ricerca macroeconomica sul reddito dei lavoratori esaminando l’arco temporale che va dai giorni dell’ultima, pesante svalutazione della lira (1993) fino al 2006.

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