Tutti gli emendamenti del Jobs Act – Prima parte

Il testo del Jobs Act, proposta di punta del governo Renzi per riformare il mondo del lavoro, èstato rivisto negli ultimi giorni e ora si presenta come un testo parzialmente riscritto da una serie di emendamenti. Diversi sono stati gli interventi, che sono andati a modificare le principali tematiche di discussione. Ecco quali sono. 

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Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo è sempre valido

L’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori èprevisto anche in Germania

In questi ultimi giorni la discussione politica italiana si èconcentrata in particolar modo sull’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, ovvero quell’articolo da sempre presente all’interno dello statuto che impone una serie di garanzie e tutele nei confronti di tutti quei lavoratori che vengono licenziati senza giusta casa. Per questi lavoratori, infatti, una volta che sia stato appurato che il licenziamento èavvenuto senza giusta motivazione, il giudice puಠprevedere il reintegro sul posto di lavoro. 

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Commissione Lavoro amplia platea esodati salvaguardati

L’articolo 18 interessa oltre il 57 per cento dei lavoratori italiani

In questi giorni la discussione all’interno delle forze politiche e nel governo si èconcentrata in particolare sui temi del lavoro, in vista dell’approvazione della legge delega da cui dovrebbe partire la riforma dell’occupazione in Italia. E uno degli argomenti pi๠caldi degli ultimi giorni èstato quello dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, un tema che non smette mai di suscitare attenzioni e polemiche. 

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Cosa prevede il nuovo articolo 18

L’accordo tra il Governo e le parti sociali sulla nuova versione dell’articolo 18 non c’è non ci sarà , ma ciಠnon impedirà  di andare avanti nella riferma.

E’ stato questo il messaggio pronunciato da Mario Monti a poche ore dalla chiusura del testo sulla riforma del lavoro, il cui contenuto èstato illustrato dal ministro Elsa Fornero, che ha di fatto confermato le indiscrezioni circolate nel corso degli ultimi giorni.

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Collegato Lavoro: la nuova disciplina dei licenziamenti

Le novità  forse pi๠importanti e certamente pi๠discusse introdotte dal Collegato Lavoro riguardano una serie di rigidità  introdotte a proposito della disciplina dei licenziamenti.

Il lavoratore che intende impugnare il suo licenziamento ritenendolo illegittimo ha ora solo sessanta giorni di tempo per renderlo noto con qualunque mezzo (l’ideale sarebbe una raccomandata A/R al datore di lavoro) e deve depositare il ricorso in tribunale o esperire il tentativo (oggi divenuto facoltativo) di conciliazione entro i successivi centottanta giorni; infine, se la mediazione fallisce, il successivo ricorso in tribunale deve avvenire entro sessanta giorni. Se questi termini non sono rispettati, l’azione diviene improcedibile.

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