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Le novità  introdotte dal Decreto n. 80/2015​ – maternità  e paternità 

Se ci sono coppie di lavoratori che stanno per avere un bambino, èutile riepilogare le novità  introdotte dal decreto 80 2015 che si èproposto non soltanto di lavorare sulle discriminazioni di genere ma anche di rendere maggiormente compatibile la vita famigliare con quella lavorativa. 

Ecco, cosଠcome le spiega il Ministero del Lavoro, le novità  introdotte in termini di maternità  e paternità :

Le modifiche sul testo unico della maternità  e paternità : il Decreto Legislativo n.151/2001 dopo il 25 giugno 2015

  • l’astensione obbligatoria non goduta a causa di parto prematuro potrà  essere fruita dalla lavoratrice madre dopo la nascita del bambino, anche nel caso in cui ciಠcomporti il superamento dei cinque mesi previsti (nuovo articolo 16 del D. Lgs. n.151/2001);
  • il congedo parentale (c.d. astensione facoltativa) potrà  essere richiesto fino al compimento del dodicesimo anno di vita del bambino (nuovo articolo 32, comma 1), lଠdove la precedente norma prevedeva la soglia dell’ottavo anno;
  • la scelta tra fruizione giornaliera o oraria del congedo parentale èora consentita al lavoratore, anche in mancanza di una specifica disciplina dettata dalla contrattazione collettiva di qualsiasi livello (nuovo articolo 32, comma 1 ter);
  • sono ridotti i tempi di comunicazione per la scelta della modalità  di fruizione del congedo parentale: il datore di lavoro dovrà  essere informato con un preavviso di almeno cinque giorni (non pi๠quindici), ridotti a due qualora si richieda la fruizione ad ore (nuovo articolo 32, comma 3);
  • il limite entro il quale il congedo parentale dà  diritto a una indennità  pari al 30% della retribuzione èlevato ai primi 6 anni di vita del bambino (anzichè ai primi 3 anni). Dai 6 ai 12 anni il congedo non èretribuito, ad eccezione dei lavoratori con redditi particolarmente bassi (pari a 2,5 volte l’importo del trattamento minimo di pensione a carico dell’assicurazione generale obbligatoria – per l’anno 2015 Euro 16.327,68), per i quali l’indennità  del 30% èprevista fino all’ottavo anno del bambino (nuovo articolo 34, commi 1 e 3).
  • èpossibile sospendere il congedo di maternità  in caso di ricovero del bambino, a condizione che la lavoratrice presenti un certificato medico che attesti l’idoneità  alla ripresa dell’attività  (articolo 16 bis);
  • l’indennità  di maternità  ècorrisposta anche alle lavoratrici licenziate per colpa grave integrante giusta causa di risoluzione del rapporto di lavoro (nuovo articolo 24, comma 1).

Tali novità  si applicano, in via sperimentale, per il solo 2015: la possibilità  di fruirne per gli anni successivi èsubordinata all’entrata in vigore di ulteriori decreti legislativi che individuino adeguata copertura finanziaria.

Resta fermo che le dimissioni volontarie del genitore durante il primo anno di vita del bambino non prevedono obbligo di preavviso al datore di lavoro (nuovo articolo 55, comma 1).

Le novità  per i genitori adottivi

Al fine di evitare disparità  e favorire l’inserimento del minore nelle famiglie, èprevista l’estensione delle tutele predisposte per i genitori naturali anche ai genitori adottivi.

Tra le varie novità  previste in caso di adozioni internazionali, èintrodotta anche:

  • la possibilità  per il padre di richiedere un congedo non retribuito sebbene la madre non sia lavoratrice (nuovo articolo 31, comma 2), in modo che entrambi possano partecipare pienamente a tutte le fasi della procedura di adozione, anche quelle che si svolgono all’estero;
  • la non obbligatorietà  di lavoro notturno, che èstesa anche alle madri o padri adottivi o affidatari duranti i primi di tre anni di ingresso del bambino nella famiglia (nuovo articolo 53, comma 2, lettera 1 bis).

Disposizioni a sostegno dei lavoratori autonomi e parasubordinati interessati da un affido o da un’adozione

  1. L’indennità  di maternità  sarà  fruibile anche dalle libere professioniste, per cinque mesi in caso di adozione e per tre mesi nell’ipotesi di affido (nuovo articolo 72, comma 1).
  2. Le lavoratrici iscritte alla Gestione Separata dell’INPS possono richiedere l’indennità  di maternità  della durata di cinque mesi dall’ingresso del minore in famiglia, fruibile anche dal padre in caso di morte, grave infermità  o abbandono della madre (articolo 66, comma 1 bis).
  3. E’ recepito il principio per cui l’omissione contributiva del committente non ha ripercussioni sulla fruizione dell’indennità  di maternità  per i lavoratori iscritti alla Gestione Separata, altrimenti ingiustamente condizionati dal comportamento illecito di un terzo (articolo 64 ter).
  4. Anche laddove la madre sia lavoratrice autonoma, in caso di morte o infermità  grave della stessa o in caso di affidamento esclusivo del bambino al padre – lavoratore autonomo – quest’ultimo puಠfruire del congedo di paternità  (articolo 66, comma 1 bis).

Le novità  di cui ai punti 2, 3 e 4 avranno validità  anche per gli anni successivi al 2015 subordinatamente all’entrata in vigore dei decreti legislativi che ne individuino la copertura finanziaria.