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Gli atenei lanciano i bandi per le collaborazioni studentesche

contratto studentesco

Nell’anno accademico 2008-09, circa venticinquemila studenti hanno svolto collaborazioni part-time presso la propria università . La legge 390 del 1991, infatti, consente agli atenei di attribuire incarichi lavorativi per un massimo di 150 ore ai propri studenti.

Qualora le domande superino i posti in palio, la selezione avviene sulla base del minor reddito, della minore età  e dei meriti di studio.


Per molti studenti, soprattutto i fuorisede, si tratta di un’attività  utile per pagarsi le tasse o l’affitto, ma èanche un’esperienza stimolante, trattandosi di lavori poco impegnativi e a contatto con gli altri discenti. Costituisce inoltre un approccio morbido per iniziare ad entrare in contatto con le responsabilità  del mondo del lavoro.


E per le università  èuna buona occasione per offrire molti servizi senza dover assumere veri e propri dipendenti, che costerebbero molto di pià¹. Per il nuovo anno accademico, l’ateneo che offre pi๠posti è“La Sapienza” di Roma: ben 2.902, seguita da Bologna con 2.344.

Le mansioni sono molto varie: si va dalla collaborazione nelle segreterie a quella nelle biblioteche o nei laboratori tecnici e d’informatica, dal tutoraggio per le matricole all’assistenza per gli studenti stranieri, dalla cura del sito web istituzionale alla preparazione delle pergamene di laurea, fino ad arrivare a gestire la programmazione del canale radio universitario, quando èpresente.

Sono invece vietate dalla legge le mansioni inerenti all’insegnamento e al sostenimento degli esami, per ovvi motivi.

Anche il salario attribuito èmolto vario: secondo “Il Sole 24 Ore”, i pi๠fortunati sono i frequentanti del Politecnico di Milano, che possono contare su un compenso orario di tredici euro, mentre a Ferrara e Sassari occorre accontentarsi di € 5,16 l’ora.