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Professionisti 2.0: tra digitalizzazione e cloud

Chi sono i Professionisti 2.0? E perchèsi parla tanto di nuove tecnologie?

La risposta èsemplice. In un paese come l’Italia, in cui ancora carta, burocrazia e vecchie abitudini la fanno da padrone, innovazione tecnologica e semplificazione sono gli obiettivi da perseguire.

In particolare per le libere professioni èsempre pi๠importante riuscire a stare al passo con i tempi e, di conseguenza, essere competitivi.

I Professionisti 2.0 sono, quindi, coloro che nella loro libera attività  professionale si sono muniti di strumenti tecnologici e soluzione avanzate  per la gestione del lavoro.

Come hanno fatto e che tipo di strumenti hanno adottato?

Gli strumenti dei liberi professionisti digitali

Per poter essere un Professionista 2.0 ènecessario scegliere gli strumenti tecnologicamente evoluti che rispondano alle proprie esigenze. Ovvero occorre prima individuare quali sono gli aspetti critici del lavoro e successivamente selezionare lo strumento che fa al caso proprio.

Vediamo qualche esempio.

Uno dei problemi principali èlegato alla digitalizzazione dello studio professionale. Tante sono le soluzioni cloud per professionisti che permettono la dematerializzazione del lavoro. Tra questi ne segnaliamo alcune che, per innovazione o funzionalità , sono particolarmente interessanti:

  • Google Suite: èla suite di applicazioni Google abbinata a Google Drive. Si compone di Documenti, Fogli e Presentazioni, ovvero la replica dei ben noti Word, Excel e PowerPoint. E’ gratuita per coloro che utilizzano un account Gmail ed a pagamento per coloro i professionisti e le aziende che hanno esigenza di maggiori funzionalità . Google Suite prevede una prova gratuita di 14gg;
  • iContenzioso: insignito del Premio “Professionista Digitale” dall’Osservatorio del Politecnico di Milano, iContenzioso èil software cloud per il Contenzioso Tributario. Adatto a qualunque tipologia di commercialista e studio tributario, dal singolo freelance fino ai grandi studi associati, grazie alle 4 versioni con cui èdisponibile sul mercato. Offre agli utenti uno spazio cloud illimitato, la possibilità  di gestire le pratiche in team e l’accesso in mobilità  da tablet e smartphone;
  • Fatture in Cloud: un software per la fatturazione che permette al professionista di gestire tutta la fatturazione dello studio in maniera semplice, veloce e, volendo anche in mobilità . Inoltre, tra le sue funzionalità , mette a disposizione una interessante reportistica sull’andamento delle entrate;
  • Dropbox: fra i primi servizi ad essere lanciati sul mercato, oggi rappresenta lo stato dell’arte per l’archiviazione cloud. Indispensabile per coloro che non vogliono di rischiare di perdere dati e files importanti nel passaggio da un computer all’altro e per chi èspesso in mobilità , Dropbox èun ottimo alleato. E’ dotato di una app mobile molto intuitiva e consente di proteggere i propri dati impostando una verifica in due passaggi, ovvero un codice di sicurezza aggiuntivo rispetto alla password.

Questi sono solamente alcuni degli strumenti cloud a disposizione dei professionisti. Alcuni di questi sono programmi di ampio utilizzo, si pensi infatti a tutti i software presenti sul mercato per la contabilità  ed i dichiarativi o per la fatturazione. Altri sono pi๠di nicchia, come iContenzioso che si occupa esclusivamente di Contenzioso Tributario e per il quale, ad oggi, non sono stati trovati concorrenti sul mercato.

Il futuro delle libere professioni sarà  sempre pi๠orientato verso la tecnologia e il digitale. Lo confermano i risultati di un’indagine presentata durante il convegno dell’ODCEC ROMA su “Sicurezza delle Informazioni di Studio – Scenari operativi tra privacy e tecnologia Cloud”. Il 2016 èstato l’anno della crescita degli investimenti ICT realizzati dagli studi professionali italiani: la spesa complessiva in tecnologie di avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro ècresciuta del 2,5%, toccando quota 1,15 milioni di euro nel 2016.