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Tassa di soggiorno in 480 comuni italiani

comuni ove si paga l'imposta

Un’indagine del Servizio Politiche Territoriali Uil rivela come si sia notevolmente infoltita la platea di Comuni che applicano l’imposta sul soggiorno, ampliatasi dalle cinque municipalità  (Roma, Venezia, Firenze, Padova, Vieste, Villasimius) che ne avevano deciso l’adozione nel 2011, quando la tassa fu reintrodotta dal decreto sul Federalismo Municipale, fino alle 479 che ad oggi applicano la nuova gabella.

â–º CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER L’OCCUPAZIONE NEL TURISMO

Ricordiamo che l’imposta di soggiorno deve essere versata, ad esclusione degli under 16, da tutti coloro che pernottano nelle strutture turistico-recettive dei Comuni capoluoghi di Provincia o dei Comuni inseriti nell’elenco delle località  turistiche o delle città  d’arte, che sono i soli Enti che hanno la possibilità  di avvalersene. La tassa, i cui importi possono variare annualmente, ha modalità  di applicazione differenti potendo prevedere una tariffa fissa per notte oppure diversificata in relazione al livello di classificazione della struttura: stelle per alberghi e campeggi, spighe per agriturismi e chiavi per i residence.

â–º TROVARE LAVORO NEL SETTORE TURISTICO

Questi gli importi in alcune delle principali città  e località  turistiche: a Capri si va dai 3 euro a notte in un albergo fino a 3 stelle ai 5 euro in un albergo di lusso, mentre l’importo èdi 2 euro negli agriturismi e nei B&B; a Sorrento da 1 a 2 euro in albergo, 1 euro in agriturismo e 1,5 euro in residence; a Firenze si paga da 1 a 5 euro a notte negli alberghi, da 1 a 3 euro negli agriturismi, e da 1 a 2 euro nei B&B; a Venezia il costo in hotel oscilla tra 1 e 5 euro a notte, in relazione alle stelle, mentre nei B&B la tariffa fissa èdi 3 euro; a Siena si pagano da 2 a 5 euro in albergo, e 2 euro in B&B e agriturismo; a Pisa da 1 a 2 euro in hotel, e 2 euro in B&B e agriturismi; a Genova si passa da 1 a 3 euro in hotel, mentre in agriturismo e B&B l’importo èdi 1 euro; a Torino il costo in hotel varia tra 1,30 e 5 euro, e tra 1,30 e 3,20 euro in B&B; a Roma la tariffa in alberghi fino a 3 stelle èdi 2 euro, 3 in quelli di lusso, 2 in B&B e agriturismi; a Ragusa tariffa fissa di 1 euro in tutte le strutture.

E sono molte le località  ove si sta discutendo sull’eventualità  di introdurre la tassazione, che certo andrà  ad incidere sul costo delle prossime vacanze estive degli italiani: sono solo quattro, infatti, le regioni con un tax-free garantito (Abruzzo, Emilia Romagna, Calabria e Friuli Venezia Giulia) sulle 15 che si dividono i 7.458 Km di costa del Bel Paese.