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Videogiochi e Facebook per trovare i dipendenti

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Uno studio pubblicato dalla facoltà  di Scienze della Comunicazione dell’università  La Sapienza di Roma mostra risultati sorprendenti sui legami sull’attività  di recruiting (in parole povere: assunzione di dipendenti) e le mille realtà  virtuali messe a disposizione da Internet.

Anche i giochi on line pi๠innocui o i social network pi๠popolari, infatti, possono offrire una miniera di informazioni ai cacciatori di talenti.


Per quanto riguarda il primo ambito, all’avanguardia si èrivelato nientemeno che il Pentagono, che ha diffuso da diversi anni su Internet un gioco (“America’s army”) per ispirare ai giovani statunitensi l’ipotesi dell’arruolamento.

Ma non si tratta solo di ispirare patriottismo: questo gioco consente anche di valutare l’intelligenza e la scaltrezza dei giocatori, per individuare cosଠi profili migliori.


Un’idea che èstata adottata da tanti altri. L’industria di cosmesi L’Oreal, per esempio, ha lanciato un concorso di idee su come rafforzare il proprio marchio, ottenendo un successo insperato. Ma anche la banca PNB Paribas ha inventato un gioco di avventure virtuali (“Ace manager”) per testare le abilità  dei giocatori sotto diversi aspetti in vista di un potenziale reclutamento.

L’altro grande canale oggi sott’occhio èquello dei social network, fenomeno in ascesa inarrestabile. Da Facebook a MySpace, questi spazi virtuali possono offrire una miniera di informazioni per individuare i cervelli pi๠interessanti, anche diffondendo i sondaggi apparentemente pi๠banali.

Ma questi siti offrono anche una seconda opportunità  per i datori di lavoro: quella di carpire informazioni sui dipendenti meno prudenti nel diffondere notizie di sè. Non sono pochi i casi di lavoratori licenziati dopo che il capo li ha scoperti parlare alle sue spalle o che magari raccontavano imprudentemente agli amici informazioni aziendali segrete. O, addirittura, di cui si veniva a sapere inconfessate tendenze all’alcolismo o agli stupefacenti.