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Trattamento fiscale e previdenziale dell’impresa familiare

L’impresa familiare èdisciplinata dall’articolo 230-bis del Codice Civile ma non comporta la formazione di una società . àˆ consigliato di notificare tutto davanti ad un notaio ma l’impresa va avanti anche senza atto notarile. Come regolarsi per fisco e previdenza?

Abbiamo già  affrontato l’impresa familiare in tre punti e nel rispondere ad un utente abbiamo precisato che anche la convivente di fatto rientra nell’impresa familiare. Andiamo adesso a considerare aspetti fiscali e previdenziali.

Dal punto di vista fiscale, il riferimento èil D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, all’art. 5, che precisa che i redditi delle imprese familiari, limitatamente al 49% dell’ammontare risultante dalla dichiarazione dei redditi dell’imprenditore, sono imputati a ciascun familiare che abbia prestato in modo continuativo e prevalente attività  di lavoro nell’impresa.

I redditi sono ripartiti in modo proporzionale alla quota di partecipazione agli utili, a patto che l’indicazione dei familiari e del loro rapporto di parentela o affinità  con l’imprenditore risulti da atto pubblico o scrittura privata autenticata, anteriore al periodo d’imposta, e sottoscritta sia dall’imprenditore e che dai familiari stessi.

Nella dichiarazione dei redditi dell’imprenditore devono essere presenti le quote di partecipazione n ragione del lavoro effettivamente svolto da lui e dai famigliari. Ogni familiare attesta nella propria dichiarazione dei redditi di aver prestato la propria attività  di lavoro in modo continuativo e prevalente.

Esauriti in modo molto semplice gli obblighi fiscali, si passa a quelli previdenziali. Il titolare e i familiari lavoratori sono tenuti ad iscriversi alla speciale gestione lavoratori autonomi INPS a norma della L. 335/95 e versare i relativi contributi, che, di fatto, vengono corrisposti dal titolare dell’impresa familiare. Il titolare dell’impresa  ha diritto ad esercitare il diritto di rivalsa nei confronti di ciascun partecipante per la quota dallo stesso dovuta o, in alternativa, a dedurre la spesa complessiva dal proprio reddito ai fini della quantificazione dell’IRPEF.